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Come dichiarato da Paolo Bonaiuti, portavoce del premier Berlusconi, il governo porterà avanti le riforme iniziate, come appunto il federalismo, e ne avvierà altre.
Come dichiarato da Paolo Bonaiuti, portavoce del premier Berlusconi, il governo porterà avanti le riforme iniziate, come appunto il federalismo, e ne avvierà altre.
Come raccontato dal Senatùr, un paio di mesi fa la sua segretaria si è insospettita perché troppa gente sapeva quello che si erano detti.
Il leader leghista ha ripetuto più volte “Noi siamo un po’ nella palude romana”, in occasione del comizio Berghem Frecc, a Villa d’Ogna in provincia di Bergamo.
Il calcolo è stato eseguito da uno studio del Partito democratico, realizzato dal senatore Marco Stradiotto sui dati della Commissione tecnica paritetica per l’attuazione del federalismo fiscale (Copaff).
Dell’intesa si è detto entusiasta Roberto Cota, che ha definito l’accordo un fatto epocale. Secondo il governatore leghista del Piemonte è molto positivo che tutte le Regioni abbiano dato parere favorevole. Con il federalismo le Regioni ora hanno la propria autonomia, fondamentale per gestire le proprie politiche.
La compartecipazione, in particolare, sarà del 44,7% fino al 2013, mentre per gli anni successivi sarà determinata da un decreto del presidente del Consiglio dei ministri. Dal 2013 in poi, inoltre, il gettito sarà distribuito sulla base dei consumi registrati sul territorio.
Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha affermato che il via libera del Consiglio dei ministri è un grande passo per il nostro Paese, sottolineando che oggi per l’Italia è un giorno molto importante.
Il testo approvato andrà all’esame della Conferenza Stato-Regioni e del Parlamento, dopo la pausa del mese di agosto, ed in seguito tornerà al Consiglio dei ministri per l’ok definitivo.
Questa nuova legge prevede più autonomia per gli enti, Regioni, Province e Comuni. Prevede altresì maggiore trasparenza nei meccanismi finanziari, un tetto alla pressione fiscale ed inoltre l’istituzione di 10 nuove città metropolitane.
La cosa interessante di questo passaggio è che l’Italia dei Valori ha votato a favore, mentre il PD capitanato da Franceschini si è astenuto dal voto come sperava il senatore Bossi e l’UDC di Pierferdinando Casini ha votato contro insieme ai suoi 35 colleghi di partito.
Bossi si augura che la sinistra si astenga dalle votazioni senza quindi votare contraria. Il federalismo fiscale porterebbe più poteri in termini di tassazione e spese alle regioni decentrando il potere. Il ministro per le riforme fa notare che Berlusconi debba prima discutere con le regioni anche per il decreto sul piano casa in modo tale da non avere uno scontro diretto e deleterio.
Il premier, spiega Cota, ha ormai accettato che nell’agenda parlamentare il federalismo fiscale è al primo posto. Esiste d’altronde un testo ormai pronto, su cui anche l’opposizione ha mostrato punti di convergenza.
Sulla giustizia, invece, c’è ancora da discutere. La Lega, in particolare, sembra accettare le idee di fondo di Berlusconi ma ha qualche perplessità in merito alle intercettazioni.