Federalismo, compartecipazione dei Comuni all’Irpef

Nella bozza di nuovo decreto sul fisco municipale scritta dal ministro Roberto Calderoli sono presenti voci come tassa di soggiorno, compartecipazione dei Comuni all’Irpef al 2% e fondo per le famiglie con figli a carico.

Questa bozza prevede che possa essere stabilita una tassa di soggiorno tra 0,5 e 5 euro a notte in base alla classificazione della struttura in questione, secondo criteri di gradualità, con il relativo gettito che è destinato a finanziare interventi in materia di turismo.

Bossi, trovate microspie a casa sua

Umberto Bossi ha rivelato ad alcuni giornalisti a Ponte di Legno, dove sta passando le vacanze natalizie, che due mesi fa sono state trovate nel suo ufficio romano al ministero delle Riforme e nella sua abitazione nella Capitale, nella zona di Porta Pia, delle cimici.

Come raccontato dal Senatùr, un paio di mesi fa la sua segretaria si è insospettita perché troppa gente sapeva quello che si erano detti.

Bossi: “Mancano i numeri”

Bossi si è detto pessimista sulle sorti di questo governo, nonostante le dichiarazioni ottimistiche di Berlusconi.

Il leader leghista ha ripetuto più volte “Noi siamo un po’ nella palude romana”, in occasione del comizio Berghem Frecc, a Villa d’Ogna in provincia di Bergamo.

Federalismo accordo tra Regioni e governo

Regioni e governo hanno trovato l’intesa sul decreto sul federalismo fiscale in Conferenza Unificata, il quale contiene anche i costi standard sulla sanità.

Dell’intesa si è detto entusiasta Roberto Cota, che ha definito l’accordo un fatto epocale. Secondo il governatore leghista del Piemonte è molto positivo che tutte le Regioni abbiano dato parere favorevole. Con il federalismo le Regioni ora hanno la propria autonomia, fondamentale per gestire le proprie politiche.

Federalismo fiscale primo via libera dal CdM

E’ stato fatto il primo passo per il federalismo fiscale, con il primo via libera arrivato dal Consiglio dei Ministri, al decreto attuativo del federalismo fiscale riguardante il fisco municipale.

Il testo approvato andrà all’esame della Conferenza Stato-Regioni e del Parlamento, dopo la pausa del mese di agosto, ed in seguito tornerà al Consiglio dei ministri per l’ok definitivo.

Un fiume di denaro verso Roma Capitale

Sarà uno dei punti più innovativi della riforma dell’assetto dello Stato in senso federale. Sembra ormai vicino al traguardo un’idea già sostenuta da tempo da esponenti politici di ogni colore: quello di riconoscere al Comune di Roma uno status che la distingua da tutti gli altri Comuni d’Italia, per attribuire alla capitale del Belpaese un rilevante grado di autonomia che riconosca la sua centralità politica, storica e culturale.

Si parla già, negli ambienti della politica, di “Roma Capitale”, intendendola secondo un profilo di netta autonomia, forse assimilabile a quella della città di Washington, in America, non appartenente ad alcuno dei cinquanta Stati bensì capoluogo di un distretto federale a sé stante.

Federalismo fiscale: le ragioni del no

Non solo fra gli oppositori politici ma anche fra i tecnici amministrativi e fiscalisti, sono parecchie le voci di perplessità quando non di aperta contestazione al federalismo fiscale, non tanto per il concetto in sé ma per come esso è stato delineato dal Governo Berlusconi.

I dubbi sorgono su diversi punti del disegno di legge. Non è ben chiaro, ad esempio, come l’autonomia finanziaria lasciata ad ogni ente territoriale si concili col dovere dello Stato italiano di garantire il rispetto dei parametri di Maastricht, che devono essere osservati dall’insieme complessivo dell’amministrazione pubblica, inclusi gli enti locali.

Verso il federalismo fiscale

Licenziato da Governo lo scorso 3 ottobre, il disegno di legge sul federalismo fiscale passerà all’esame dei due rami del Parlamento.

Il Ddl, che si prevede approvato entro la fine dell’anno, contiene la delega al Governo di emanare entro due anni uno o più decreti legislativi per regolamentare nel nostro Paese questo complesso tema, di cui si parla ormai da molti anni.