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Ad una condizione però: la Lega Nord vuole avere il via libera ai decreti attuativi del federalismo per far continuare la legislatura attuale ed evitare così le elezioni anticipate.
Ad una condizione però: la Lega Nord vuole avere il via libera ai decreti attuativi del federalismo per far continuare la legislatura attuale ed evitare così le elezioni anticipate.
Questa bozza prevede che possa essere stabilita una tassa di soggiorno tra 0,5 e 5 euro a notte in base alla classificazione della struttura in questione, secondo criteri di gradualità, con il relativo gettito che è destinato a finanziare interventi in materia di turismo.
Come dichiarato da Paolo Bonaiuti, portavoce del premier Berlusconi, il governo porterà avanti le riforme iniziate, come appunto il federalismo, e ne avvierà altre.
Come raccontato dal Senatùr, un paio di mesi fa la sua segretaria si è insospettita perché troppa gente sapeva quello che si erano detti.
Il leader leghista ha ripetuto più volte “Noi siamo un po’ nella palude romana”, in occasione del comizio Berghem Frecc, a Villa d’Ogna in provincia di Bergamo.
Il calcolo è stato eseguito da uno studio del Partito democratico, realizzato dal senatore Marco Stradiotto sui dati della Commissione tecnica paritetica per l’attuazione del federalismo fiscale (Copaff).
Dell’intesa si è detto entusiasta Roberto Cota, che ha definito l’accordo un fatto epocale. Secondo il governatore leghista del Piemonte è molto positivo che tutte le Regioni abbiano dato parere favorevole. Con il federalismo le Regioni ora hanno la propria autonomia, fondamentale per gestire le proprie politiche.
Il testo approvato andrà all’esame della Conferenza Stato-Regioni e del Parlamento, dopo la pausa del mese di agosto, ed in seguito tornerà al Consiglio dei ministri per l’ok definitivo.
Si parla già, negli ambienti della politica, di “Roma Capitale”, intendendola secondo un profilo di netta autonomia, forse assimilabile a quella della città di Washington, in America, non appartenente ad alcuno dei cinquanta Stati bensì capoluogo di un distretto federale a sé stante.
I dubbi sorgono su diversi punti del disegno di legge. Non è ben chiaro, ad esempio, come l’autonomia finanziaria lasciata ad ogni ente territoriale si concili col dovere dello Stato italiano di garantire il rispetto dei parametri di Maastricht, che devono essere osservati dall’insieme complessivo dell’amministrazione pubblica, inclusi gli enti locali.
Il Ddl, che si prevede approvato entro la fine dell’anno, contiene la delega al Governo di emanare entro due anni uno o più decreti legislativi per regolamentare nel nostro Paese questo complesso tema, di cui si parla ormai da molti anni.