Ancora in caduta libera il mercato delle auto, nessuna ripresa in vista. A maggio le vendite in Europa sono tornate a precipitare in negativo, il dato fa segnare un -5,9% rispetto allo stesso periodo del 2012, dopo un lieve rialzo in aprile (cosa che non accadeva da 18 mesi consecutivi). A soffrire di più è il Gruppo Fiat che perde l’11%. Secondo l’associazione dei costruttori Acea quello di Maggio è il dato più basso registrato dal 1993 infatti sono solo 1.083.430 le vetture immatricolate nell’area Ue ed Efta.
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Corrado Passera conferma l’utilità dell’incontro con i vertici FIAT
La FIAT divisa tra Stati Uniti ed Italia
La Fiat condannata all’assunzione di 145 dipendenti
Fiat Italia non chiuderà alcuno stabilimento
Fiat Italia potrebbe chiudere alcuni impianti
Accordo di Pomigliano esteso ad ogni stabilimento Fiat
Naturalmente i sindacati di categoria, per bocca dei rappresentanti nazionali Camusso e Bonanni, si sono detti fortemente contrari ad un accordo che, lungi dal tutelare, sotto qualsiasi forma, il dipendente operaio, estende senza discriminanti la tragica realtà di Pomigliano ad ogni realtà industriale facente capo a Fiat sino al 31 dicembre 2012, in concomitanza con la scadenza del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dei Metalmeccanici.
Sergio Marchionne è tra gli uomini più influenti al mondo
Marchionne può vantare così il primato di essere il primo italiano ad entrare nella classifica della prestigiosa rivista, da quando è stata stilata la prima volta nel 1999.
Colui il quale si è posizionato quest’anno al primo posto della classifica, scalzando tutti gli altri contendenti è stato l’egiziano Wael Ghomin, che rappresenta i giovani dell’Egitto, in questo periodo di fermento politico.
Pomigliano d’Arco accordo senza Fiom
Si può parlare dunque di un accordo separato, con le sigle Fim, Uilm, Fismic e Ugl che hanno sottoscritto il nuovo documento presentato dall’azienda del Lingotto torinese.
Scajola informativa al Senato Termini Imerese
Come detto da Scajola, il governo ha ritenuto giusto tornare alla normalità del mercato dell’auto anche in Italia, seguendo tra l’altro l’esempio delle grandi nazioni europee, che agli incentivi nel 2010 avevano già rinunciato da mesi.