Punti chiave disegno di legge avvocatura

Vi abbiamo appena parlato della riforma sull’ordinamento forense che torna al senato da giovedì prossimo ma mi sembrava giusto fare un discorso a parte per quel che riguarda proprio i punti chiave del disegno di legge che andrà a riformare l’avvocatura.

Partiamo dalle tariffe: viene inserita nuovamente l’obbligatorietà dei minimi, ma i massimi potranno ancora essere aggirati, solo però consensualmente.

Riforma ordinamento forense al Senato dal 18 marzo

Si torna a parlare di riforma dell’ordinamento forense al Senato, infatti il disegno di legge sulla riforma è all’ordine del giorno dell’assemblea del Senato a partire da giovedì 18 marzo.

Il clima che si respira però tra gli avvocati è tutt’altro che disteso e rilassato, infatti all’interno delle associazioni di categoria il pessimismo è a livelli altissimi mentre l’impegno preso da Angelino Alfano, di varare la legge entro la fine legislatura (possibilmente prima del 2013) ma in tempi non esattamente brevi, non ha aiutato sicuramente a tranquillizzare gli interessati.

Riforma previdenziale forense aliquota al 4%

Con l’introduzione della nuova riforma previdenziale forense, entrata in vigore con l’anno nuovo, viene aumentata dal 2% al 4% l’aliquota per quel che riguarda il contributo integrativo annuo.

Con l’introduzione dell’articolo 6 tutti gli avvocati iscritti all’Albo, così come tutti i praticanti avvocati iscritti alla Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense, sono tenuti ad applicare una maggiorazione percentuale su tutti i corrispettivi rientranti nel volume d’affari dichiarato ai fini Iva.