Hollande rilancia la Francia in Europa

La ricetta politica ed economia di Francois Hollande risulta interessante non solo per il suo Paese ma anche come modello esportabile all’interno dell’Eurozona, tenendo sempre a mente di fare le giuste proporzioni tra una situazione come quella francese e tante altre disseminate all’interno dell’area Euro. Ma procediamo con ordine e iniziamo a contestualizzare le parole di Hollande. L’occasione è stata la classica conferenza semestrale tenuta all’Eliseo che nella fattispecie corrisponde anche al primo anno di presidenza Hollande. Di qui facile dedurre un bilancio del primo anno e un programma per il prossimo.

Bruxelles: bene la crescita italiana

 

L’Italia è tra i Paesi più virtuosi all’interno dell’Unione Europea. La definizione arriva in via ufficiale direttamente da Olli Rehn, commissario per gli Affari economici e monetari, e riguarda solo qualche aspetto della caratterizzazione economica dell’Italia in seno all’Unione Europea. Ma non per questo deve passare in secondo piano perché, nei fatti, testimonia due elementi: la validità della ricetta Monti – secondo Bruxelles – e la rinnovata fiducia nei nostri confronti da parte degli investitori internazionali.

A Mali Hollande invia l’esercito francese contro i terroristi islamici

 François Hollande annuncia in una conferenza stampa riunita in poco tempo all’Eliseo, l’inizio della controffensiva francese nei confronti di gruppi terroristici islamici. Tutto ha avuto inizio nel pomeriggio di oggi ha affermato il presidente francese, precisando che questa azione militare rispetta totalmente il contenuto della risoluzione Onu sul Mali e quindi si sta agendo nel rispetto del diritto internazionale.

Il trionfo di Hollande e la nuova Europa

Francois Hollande, provinciale e tenace leader del partito socialista francese che ha saputo focalizzare l’attenzione su di sé e sul cambiamento che, in questi mesi di campagna elettorale, avrebbe promesso a favore della Francia, dei francesi e degli europei, piuttosto che sugli errori del proprio partito o gli scandali riguardanti l’allora carismatico DSK, è stato decretato, nella notte tra domenica 6 maggio 2012 e lunedì 7 maggio 2012, Presidente della Repubblica francese con il 51,67% delle preferenze.

Lavoro e tasse gli incubi degli italiani

La vicenda, tragica, dell’imprenditore bergamasco Luigi Martinelli che, come certamente ricorderete, avrebbe in questi giorni, dopo aver perso il proprio lavoro ed aver ricevuto l’ennesima cartella esattoriale, pari a 1.000 euro, da Equitalia, preso in ostaggio dipendenti e clienti dell’Agenzia delle Entrate di Romano di Lombardia, avrebbe fatto riemergere, con tutta la propria evidentissima e, per certi versi, comprensibile prepotenza, il dramma, o meglio i drammi, che starebbero attualmente vivendo tutti gli italiani.

Nuclear abolition day 25 giugno 2011

Domani, sabato 25 giugno sarà il nuclear abolition day, una giornata mondiale dedicata alla promozione di un trattato internazionale per l’abolizione delle armi nucleari; la prima giornata mondiale si è tenuta il 5 giugno 2010 in concomitanza con la Conferenza di Revisione del Trattato di Non Proliferazione.
I capi di stato di Stati Uniti, Russia, Regno Unito, Francia e Cina dallo scorso anno stanno cercando un accordo per riuscire ad effettuare il processo di disarmo nucleare che è iniziato verso la fine della Seconda Guerra Mondiale e si è incrementato durante la guerra fredda, quando sembrava che chi possedesse il maggior numero di ordigni nucleari, fosse in grado di comandare il mondo.

Sulle strade del Piemonte viaggiano le scorie nucleari per la Francia

Il Fatto Quotidiano ha condotto un’inchiesta molto interessante sul viaggio che compiono le scorie nucleari, dalla provincia di Vercelli a La Hague in Normandia e di cui i cittadini italiani non ne sanno nulla.
Nel 2006 è stato siglato un accordo tra l’Italia e le Francia, entrato poi in vigore a gennaio del 2007, in cui si parla del trattamento di 235 tonnellate di combustibile nucleare italiano, che corrisponde agli scarti che sono stati accumulati in Italia nel periodo dell’energia nucleare che è terminata con il referendum del 1987 dopo che gli italiani hanno voluto la chiusura degli impianti.
Gli scarti però dovranno rientrare nel nostro paese entro e non oltre il 31 dicembre del 2025 e la Società gestione impianti nucleari,la Sogin, si sta già attrezzando, con l’autorizzazione di una gara d’appalto per la costruzione di un sito che funga da deposito per le scorie radioattive nella zona di Saluggia (da dove sono partite, in poche parole).

Anche la Francia dice no al nucleare

Sembra incredibile, ma adesso anche la vicina Francia sta ritrattando sull’energia nucleare a fronte del disastro di Fukushima dell’11 marzo scorso.
Nel paese che sembrava essere il baluardo del nucleare, dove l’energia prodotta con la fusione dell’atomo è un affare irrinunciabile, sembra che qualcosa si stia muovendo in favore di energie più pulite.
Dopo lo stop della Germania al nucleare, ora sembra la volta della Francia in quanto i socialisti (che sempre si sono schierati a favore delle centrali) stanno finalmente cambiando la posizione in merito.

Francia blocca i treni dall’Italia

Continua il gelo tra l’Italia e la Francia a causa del problema immigrati che sembrava essere stato risolto qualche giorno fa.
Infatti la Francia ha attuato il blocco temporaneo dei treni che da Ventimiglia vanno verso i loro confini, per bloccare così l’afflusso di immigrati oltre le frontiere e la Commissione Europea, dopo un’attenta valutazione ha dichiarato che Parigi non avrebbe violato le norme europee e ha poi fatto presente che provvedimenti di questo tipo possono essere adottati a fronte di giustificati motivi di ordine pubblico.

Clandestini in Italia parla Napolitano

Giorgio Napolitano, appena rientrato da Budapest, ha letto le dichiarazioni dei politici in merito alle risposte dell’Unione Europea relative al decreto appena varato in materia di emergenza immigrazione e si è detto molto preoccupato.
Infatti se prima il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, aveva dichiarato che se l’UE non è in grado di aiutare l’Italia a far fronte alla difficile crisi dell’immigrazione, è meglio che permetta al nostro paese di uscire dall’Unione; dopo si è unito il ministro dell’Interno Roberto Maroni che ha detto alla Francia di non aderire al trattato di Schengen se non vuole prendersi la responsabilità di accogliere i migranti provenienti dalla Tunisia, che vogliono entrare nel paese.

Accordo Italia -Francia raggiunto

Dopo le dichiarazioni che la Francia ha rilasciato ieri, in merito alla situazione dei migranti, in cui ha detto che coloro i quali verranno pescati in flagrante con in mano il permesso di soggiorno temporaneo rilasciato dalle autorità italiane, in territorio francese, verranno riaccompagnati in Italia, le prospettive di un roseo dialogo tra le due nazioni risultava difficilmente auspicabile, ma sembra che le due parti abbiano trovato un accordo.
Oggi il ministro dell’Interno, Roberto Maroni ha infatti incontrato il suo alter ego francese Claude Gueant con il quale è giunto ad un accordo, per il quale sia la Francia che l’Italia dovranno pattugliare le coste della Tunisia, affinchè altri clandestini non entrino abusivamente nei due paesi.