Aumenti luce, gas ed autostrade

Secondo le più importati associazioni dei consumatori del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti, il CNCU di cui fanno parte la Federconsumatori, il Codacons, l’Adusbef e simili, ogni famiglia italiana spenderà, nel 2012, circa 2.100 euro in più di quanto speso nel 2011.

Gli aumenti, secondo quanto preliminarmente rilevato, si faranno percepire sin da gennaio 2012 e riguarderanno i più svariati settori con particolare riferimento all’energia elettrica, al gas ed al pedaggio autostradale.

Tariffe luce e gas 2010 in aumento

Il gas tornerà a salire con l’inizio dell’anno 2010, aumentando del 2,8%, mentre per le tariffe legate all’energia elettrica si registrerà un calo del 2,2% nel primo trimestre del prossimo anno.

Queste variazioni nei prezzi sono state spiegate dall’Autorità per l’energia e il gas, che ha giustificato le modifiche con i rialzi delle quotazioni internazionali degli idrocarburi. L’aumento sarebbe stato del 3,2% ma le diminuzioni delle componenti tariffarie di trasporto e distribuzione hanno attenuato il rialzo.

Secondo questi numeri nel primo trimestre 2010 i prezzi saranno inferiori del 13,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il maggiore aumento della spesa su base annua sarà pari a 26 euro, che segue la riduzione di 185 euro del 2009.

Crisi del gas e le rassicurazioni del Governo

La difficile situazione dei rifornimenti di gas verso l’Europa occidentale, che vede contrapposti le società fornitrici di gas di Russia e Ucraina (spalleggiate dai rispettivi governi) esattamente come negli anni passati, gela – non solo metaforicamente – le aspettative dei cittadini europei.

Le forniture di gas naturale provenienti dalla Siberia assumono un ruolo basilare nei sistemi di riscaldamento di mezza Europa, e la chiusura improvvisa dei gasdotti che ci collegano con l’Est può portare a conseguenze drammatiche, anche e soprattutto per il nostro Paese.

Il ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola prova a smorzare i toni. Secondo Scajola, infatti, l’Italia è meglio attrezzata del passato per fronteggiare crisi energetiche di questa portata, e in particolare il nostro Paese detiene scorte strategiche per circa due mesi di autosufficienza, adeguate per superare la fase più critica dei mesi invernali.