L’allarme di Confindustria

Durissimo affondo del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi sull’attuale situazione economica del nostro Paese. E anche sul contesto politico in cui ci stiamo muovendo e ancor di più in cui ci siamo mossi negli ultimi mesi. A conti fatti il presidente degli industriali non le manda a dire sottolineando che le misure degli ultimi mesi si sono rivelate alla prova dei fatti assolutamente insufficienti e inutili nel combattere la terribile crisi che ci sta mettendo in ginocchio. Fino ad arrivare alla frase ad effetto che vede il Nord Italia pronto a cadere nel baratro della crisi.

L’allarme di Confindustria

Le dichiarazioni del Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi sulla situazione economica, e non solo, del nostro Paese non lasciano ben sperare. In effetti il presidente degli industriali italiani ha più volte ribadito la propria posizione rispetto alla drammaticità del momento che il nostro Paese sta vivendo da molti punti di vista: perché se da un lato è assolutamente innegabile la difficoltà derivante per il nostro Paese dalla congiuntura economica negativa attiva al livello internazionale, dall’altro, è altrettanto innegabile che l’immobilismo della politica italiana non contribuisce ad avviare la strada del miglioramento e della ripresa.

Nuovo record del debito pubblico italiano

 Il debito pubblico italiano fa segnare un nuovo record negativo in crescita da gennaio si è tornati a sfondare il muro dei 2000 euro vista come soglia massima di riferimento. Si era avuto una tregua a fine 2012, ma a causa del sostegno finanziario organizzato dall’Europa nei confronti dei Paesi in difficoltà il debito Italiano è tornato a crescere. Banca d’Italia, nel bollettino di marzo, registra  che il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 34 milioni a gennaio 2013 rispetto al mese precedente, raggiungendo un nuovo massimo storico di 2.022,7 miliardi. Nel mese di gennaio la quota dell’Italia per il sostegno ai Paesi nell’area euro in difficoltà è stata di 0,4 miliardi, che si aggiungono a tutti gli aiuti che complessivamente raggingono i 43 miliardi.

La disoccupazione in Italia continua a crescere

 La discussione politica, in questi giorni, gira intorno alla questione del potenziale governo che dovrebbe nascere dalla proposta del centrosinistra. Grillo a riguardo, continua a confermare la non volontà del movimento di dare la fiducia ad un probabile governo Bersani. Oggi in un’intervista al The Guardian anche l’altra mente del movimento cinque stelle, Casaleggio, ha fatto capire che i nuovi eletti non voteranno la fiducia in Parlamento.