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Riforma del mercato del lavoro 2011
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Nella tarda serata di ieri, infatti, presso il centro di smistamento meccanografico delle Poste Italiane di Lamezia Terme sarebbero state intercettate numerosissime buste sigillate contenti proiettili dei più vari calibri e lettere minatorie.
Oggi Emma Marcegaglia, leader di Confindustria che più volte, sebbene contraria ai propri interessi, ha dichiarato come la manovra sia necessaria più che mai, è arrivata a ribadire il concetto dell’OCSE sostenendo, però, come l’Italia, in realtà, starebbe già vivendo una serissima fase di recessione che si perpetrerà almeno sino alla fine del 2013.
Naturalmente, sin dalla sua approvazione da parte del Governo Monti in data 4 dicembre 2011, la manovra ha subito epurazioni, migliorie, modifiche che, per certi versi, la rendono sostanzialmente differente nonché rispondente alle forze istituzionali quali, appunto, la Commissione Bilancio, e le forze sociali, quali i sindacati, che, pur non soddisfatte al 100% dovranno, per cosi dire, accontentarsi di una serie di provvedimenti che, lo stesso Presidente del Consiglio Mario Monti ha oggi definiti più equi e corretti rispetto alla prima stesura.
La questione, come universalmente risaputo, è stata affrontata da più punti di vista e, tra discorsi di equità sociale ed antiche remore anticlericali, non si è mai completamente risolta e, dunque, si è rimasti e si rimarrà, ancora per moltissimo tempo, in una situazione di stallo.
Abbiamo visto, in sintesi, come ciò sarà possibile grazie all’introduzione di una nuova tassa sul lusso che, in maniera decisamente molto efficiente, andrà a colpire i beni di lusso per eccellenza quali automobili, imbarcazioni ed aeromobili privati.
Certamente non sarà molto, purtroppo, e il grosso del prelievo fiscali peserà, comunque la si voglia vedere, sui comuni lavoratori italiani. È però indubbiamente confortante osservare come, per la prima volta nella storia della democrazia moderna ed occidentale, un Presidente del Consiglio dei Ministri abbia volontariamente rinunciato alla propria retribuzione.