La lotta all’evasione fiscale

In questi giorni sta diventando effettivo il redditometro di spesa vale a dire il nuovo strumento nelle mani dell’Agenzia delle Entrate per dare la caccia agli evasori fiscali residenti all’interno del nostro Paese. Si tratta di una querelle venuta in cronaca a più riprese su negli ultimi mesi e ripresa ogni volta da quasi tutti gli organi di informazioni. Le ragioni, del resto, sono tante in quanto la rilevanza della lotta all’evasione fiscale è una costante della nostra vita politica ed economica e perché la cronicità dei rapporti degli italiani con il Fisco e di tutte le polemiche ad essa collegata è ormai diventata quasi proverbiale.

Nuova bufera per il calcio italiano

 La Guardia di Finanza in questi giorni ha perquisito le sedi di 41 squadre italiane di serie A, B e minori per controllare la documentazione relativa ai contratti stipulati in questi anni tra club, calciatori e procuratori. L’indagine ha avuto inizio qualche anno fa ed è condotta  dalla Procura di Napoli. Coordinati con la guardia di finanza anche il Nucleo di polizia tributaria di Napoli. In linea di massima i contratti che sono sotto la lente d’ingrandimento delle forze dell’ordine interessano le transizioni fra club e calciatori rappresentati dai procuratori sportivi Alejandro Mazzoni e Alessandro Moggi.

Il Quirinale taglia le feste: salvo il 2 giugno

Siamo in un periodo di crisi economica, ci siamo da tanto da tempo e continuiamo a pagarne le spese e, per una volta, non sono i cittadini o i contribuenti a dover fare delle rinunce importanti (leggi: La produzione industriale in Italia). Perché, questa volta, sono le forze dell’ordine a veder tagliata la loro tradizionale festa del 2 giugno che, senza dubbio ci sarà, ma verrà celebrata in modo assai più sobrio e, quindi, a conti fatti, in modo assai più economico, sempre il 2 giugno in concomitanza con la festa della repubblica. Le ultime decisioni in merito sono arrivate ieri e sono nella direzione di un deciso taglio alle spese.

Assegno postdatato rimane illegale

Nell’ultima finanziaria del governo Berlusconi il ministro dell’economia Giulio Tremonti non ha espresso nessun cambiamento riguardo all’argomento degli assegni postdatati. La finanziaria Prodi aveva modificato leggermente la normativa che regola il flusso degli assegni depenalizzando anche la prassi molto comune degli assegni postdatati. In base al D.P.R. 642/72 gli assegni post datati rimangono illegali, ma non è più un reato penale emettere un assegno da incassare in una data diversa rispetto a quella di emissione.

Come afferma il R.D. del 21 dicembre 1933, n. 1736 l’assegno è pagabile a vista pertanto se una persona si presenta in banca con un assegno trasferibile (coperto) superiore a 5000 euro che mostra una post-data può ricevere il denaro con una sanzione amministrativa fino al 40% dell’importo, la banca deve comunicare l’irregolarità all’Unità di informazione finanziaria o alla Guardia di Finanza entro un mese dalla data dell’operazione, pena fino al 30% dell’importo dell’operazione.