Vince l’astensionismo a Roma

Vince l’astensionismo a Roma

Il dato più eclatante di questa tornata elettorale è sopratutto l’astensionismo a Roma, che supera il 65%, infatti la partecipazione al ballottaggio registra che più di un romano su due non è andato al voto. Intanto però Marino  si gode il suo risulto parliamo del 63,95% un dato che fa segnare il record nella elezione del sindaco a Roma. Il precedente primato era stato raggiunto da Veltroni nella sfida contro lo stesso Alemanno il 28 maggio 2006, quando l’allora sindaco uscente Walter Veltroni battè il candidato del centrodestra al primo turno con un sonoro 61,42% contro il 37,09% un divario di oltre 24 punti.

Marino nuovo sindaco di Roma

Oggi è il primo giorno dei verdetti sulla tornata di ballottaggi nelle elezioni comunali su e giù per il nostro Paese. I seggi sono chiusi dalle ore 15 e quindi per i risultati elettorali ufficiali sarà necessario attendere stasera o al più tardi le prime ore della mattinata di domani. Eppure, a ben guardare, le idee in molti casi sono abbastanza chiare. Del resto lo spoglio nel caso del ballottaggio è uno dei più semplici, lineari e veloci che possano esserci nel panorama delle elezioni in Italia, e quindi la validità degli istant poll (pur ribadendo che si tratta di spesso di intenzioni di voto e nulla di più) cresce in modo sensibile.

Comunali, il giorno dei ballottaggi

Giornata elettorale su e giù per l’Italia. Oggi, quindici giorni dopo la prima tornata elettorale di elezioni comunali in giro per il nostro Paese, si riaprono i seggi in molte città italiane, laddove la partita non è stata chiusa al primo turno. Non sono pochi gli italiani che anche oggi sono chiamati alle urne e le cifre ufficiali parlano infatti di poco meno di cinque milioni di aventi diritto al voto chiamati ad esprimere la propria preferenza. I seggi rimarranno aperti oggi e domani in 67 Comuni di cui, tra questi solo 11 capoluoghi di provincia o di regione.

Elezioni comunali 2013 si vota anche a Roma

Elezioni comunali 2013

Domani Domenica 26 maggio si svolgeranno in gran parte dei comuni Italiani le Elezini comunali 2013. Sarà una tornata elettorale che coinvolgerà ben sette milioni di italiani che tra il 26 e il 27 maggio dovranno eleggere il nuovo sindaco e la rispettiva giunta in 563 città e paesi. Le urne saranno aperte dalle 8 alle 22 di domenica 26 e dalle 7 alle 15 di lunedì. Le elezioni comunali 2013 si svolgeranno anche in quattordici capoluoghi di provincia tra cui: Avellino, Barletta, Brescia, Siena, Treviso, Vincenza, Viterbo ma la grande sfida si giocherà ovviamente a ROMA. In caso di ballottaggio si andrà a votare domenica 9  e lunedì 10 giugno.

Il voto a Roma

Nella Capitale i candidati sfidanti dell’uscente sindaco Alemanno sono ben 18 una cifra quasi da record anche se la partita in termini di voti si giocherà a quattro Alemanno (Centrodestra), Marino (centrosinistra), Alfio Marchini (indipendente centro sinistra nella lista civica Cambiamo con Roma) e Marcello De Vito (Movimento 5 Stelle). Ovviamente i riflettori domani saranno tutti puntati sulla Capitale anche perchè come sempre Roma resta un vero grande test per misurare il polso degli orientamenti politici di un Paese intero. I due più forti contendenti, Alemanno e Marino rappresentano i due schieramenti opposti che attualmente però tengono su un governo di coalizione, quindi l’elezione dell’uno e la mancata dell’altro potrà influire anche a livello nazionale. Tra i candidati al comune di Roma ci sono anche outsider che appartengono alle due estremità del agone politico come Simonde di Stefano di Casapound o Sandro Medici invece sostenuto dalla sinistra dei movimenti.

Ddl sul biotestamento cosa prevede

La discussione in Parlamento che legiferi il biotestamento è slittata al prossimo 18 maggio ed è necessario fare chiarezza su ciò che chiedono i credenti da una parte ed i laici dall’altra.
Il testo presentato da Calabrò va ad ampliare quello del 26 marzo del 2009 e che non prevede che i pazienti possano lasciare scritte le loro volontà anticipatamente.
Il decreto legge prevede quindi che l’alimentazione e l’idratazione artificiali debbano essere somministrate e non fanno parte delle dichiarazioni anticipate di trattamento e potranno essere sospese soltanto in casi eccezionali, ossia quando non dovessero risultare più efficaci nel fornire i fattori nutrizionali necessari.

Dubbi sulla costituzionalità della legge sulla fecondazione assistita

Il tema della fecondazione assistita torna a far discutere. Tutto è partito dal dubbio insinuato dal Tribunale civile di Firenze sulla costituzionalità della norma della legge 40 relativa alla fecondazione assistita e che vieta alle coppie sterili di accedere alla fecondazione eterologa, ossia di utilizzare ovuli o seme donati da persone esterne alla coppia.

Inutile dire che nel mondo politico si è immediatamente creata una spaccatura tra i diversi schieramenti politici. Paola Binetti, parlamentare dell’UdC, ha commentato la notizia ricordando che una risposta al quesito posto dal Tribunale di Firenze è già arrivata dal referendum popolare del 2005, quando gli italiani hanno espresso parere negativo.