I dati Istat sulla disoccupazione in Italia

Il problema della disoccupazione all’interno del nostro Paese è di portata enorme. In effetti se ne fa un gran parlare, come è giusto che sia: si tratta di uno di quegli argomenti che rimane sempre presente, semmai anche solo sotto traccia, all’interno dell’agenda politica del nostro Paese e che poi, in modo ciclico, si ripresenta in modo prepotente in contemporanea con una qualche esternazione o con la pubblicazione dei dati dell’Istat. E, per quanto ci riguarda, oggi ne parliamo proprio in concomitanza con la pubblicazione dei dati Istat sulla disoccupazione in Italia nel primo trimestre del 2013.

La disoccupazione in Italia continua a crescere

 La discussione politica, in questi giorni, gira intorno alla questione del potenziale governo che dovrebbe nascere dalla proposta del centrosinistra. Grillo a riguardo, continua a confermare la non volontà del movimento di dare la fiducia ad un probabile governo Bersani. Oggi in un’intervista al The Guardian anche l’altra mente del movimento cinque stelle, Casaleggio, ha fatto capire che i nuovi eletti non voteranno la fiducia in Parlamento.

Disoccupazione in Italia per l’istat è nuovo record negativo

 Il tasso di disoccupazione in Italia fa registrare un nuovo record negativo superando il muro dell’11% per assestarsi all’11,1% dato comunque in crescita se si pensa che a settembre eravamo al 8,8% e quindi in soli due mesi abbiamo avuto un tasso di crescita negativo di 2,3 punti percentuale. Questo è ciò che rende noto l’Istat spiegando che tenendo conto delle serie storiche trimestrali di questi anni il mese scorso si attesta come il mese con tasso più alto di disoccupazione dal 1999.

Paniere ISTAT 2012

I principali quotidiani nazionali italiani, nel corso della giornata odierna, hanno pubblicato differenti articoli inerenti il paniere ISTAT 2012 sostenendo come sia diventato più tecnologico che mai.

Migliorano i conti pubblici italiani

L’ISTAT avrebbe da poco diffuso, come informano i principali quotidiani online del Paese, il proprio periodico rapporto sulla situazione dei conti italiani rivelando come, per lo meno nel terzo trimestre del 2011, ovverosia nel periodo di tempo compreso tra luglio e settembre 2011, avrebbero dimostrato un’incredibile capacità di recupero, chiudendo decisamente meglio di quanto inizialmente previsto.

Forbice inflazione stipendi sempre più ampia

Notizie di codesto tenore, purtroppo, se ne ascoltano fin troppe e si susseguono, senza soluzione di continuità, pressoché quotidianamente.

Ciò che ci induce, dunque, a pubblicare un articolo sull’argomento, sicuramente analizzato da moltissimi giornali nazionali e locali, sta nello spessore specifico di questa notizia.

Censimento 2011

Il 9 ottobre 2011 comincerà, ufficialmente, il 15° Censimento generale ISTAT della popolazione e delle abitazioni, il principale strumento, a disposizione della collettività, per ottenere una profonda conoscenza dei principali caratteri statistici della popolazione permanentemente o temporaneamente residente in Italia nonché dello stato delle abitazioni.

Lo scopo, dunque, non è solo quello di rilevare il numero degli abitanti presenti in Italia, bensì anche quello di categorizzarli, a grandi linee, così de evidenziarne i caratteri comuni e ricorrenti.

Debito pubblico italiano 2010

Per colpa di cattive amministrazioni ed eccessivi sprechi nel corso degli ultimi decenni dal dopoguerra a oggi il debito pubblico è sempre salito e continuerà a salire (deficit) anche nel 2010 arrivando a superare il 112% nel classico rapporto Debito/Pil che possiamo vedere nell’illustrazione sopra.

L’Italia insieme ad altri due paese africani è lo stato più indebitato del mondo e fino a qualche anno fa aveva la compagnia dell’Argentina che però ha dichiarato fallimento arrivando a cambiare persino la propria moneta e con questa mossa il debito pubblico si è cancellato, ma ha milioni di persone e centinaia di banche mondiali che chiedono di essere rimborsati.

Conti pubblici in profondo rosso

L’ISTAT ha diffuso i dati sull’andamento dei conti pubblici riferiti a questo primo scorcio del 2009.

I numeri forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica sono davvero pesanti. Il più temibile di tutti è dato dal rapporto fra il deficit di bilancio dello Stato e il Prodotto Interno Lordo: nel primo trimestre del 2009, infatti, questo rapporto ha raggiunto il valore del 9,3%, ben superiore al 5,7% dei primi tre mesi dell’anno passato e superiore soprattutto alla soglia del 3%, che costituisce uno dei famosi parametri di Maastricht raggiunti faticosamente dall’Italia alla fine del secolo scorso per entrare nel club della moneta unica europea.