Scuola elementare Italia sempre peggio nella classifica internazionale

La scuola dell’obbligo, in termini di formazione e rendimento, fino ad ora sfigurava solo per le performance dei ragazzi delle medie e il fiore all’occhiello dell’istruzione italiana erano i bambini delle elementari. Infatti nel 2006 la scuola elementare italiana primeggiava nelle lettura, nella matematica e nelle scienze, secondo lo studio internazionale dell’Iea (international Association for the evaluation of educational achievement).

La meritocrazia nella riforma del ministro Profumo

Il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Francesco Profumo, avrebbe recentemente presentato una riforma del sistema scolastico, che prenderebbe soprattutto in considerazioni i gradi più elevati dell’istruzione, che punterebbe a valorizzare, più di ogni altra cosa, soprattutto la meritocrazia.

Da settembre 2012 al bando i libri cartacei nelle scuole

La novità, fresca fresca, giunge come una ventata di novità insieme alla circolare n° 18/2012 del MIUR (ovverosia del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), a firma Francesco Profumo, titolare del succitato dicastero del Governo Monti, che riprende, corregge, esplica e specifica la circolare n°16/2009 del MIUR a firma Mariastella Gelmini: a partire dall’anno scolastico 2012/2013, dunque dal 1° settembre 2012, saranno letteralmente banditi, dalla scuole italiane pubbliche e private di ogni ordine e grado, i libri di testo esclusivamente cartacei.

Gelmini: i corsi di Giurisprudenza e Medicina saranno più brevi

Il Ministro dell’Università e dell’Istruzione ha rilasciato quest’oggi un’intervista al quotidiano Il Giornale, in cui ha parlato di alcuni progetti per l’Università italiana.
La Gelmini si è soffermata principalmente sulle facoltà di Giurisprudenza e di Medicina, sostenendo che il corso di studi è troppo lungo e andrebbe accorciato di un anno.

Meritocrazia tra i professori, al via il progetto in via sperimentale

Il ministro dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini, ha annunciato che nel corrente anno scolastico verrà attuato in via sperimentale uno tra suoi progetti più ambiziosi e discussi, ossia l’introduzione di un sistema di meritocrazia tra i docenti, in forza del quale i migliori riceveranno una mensilità in più.

Per quest’anno, tuttavia, questo particolare sistema di valutazione sarà attuato solo in via sperimentale e riguarderà esclusivamente le scuole di Torino e Napoli e alcune scuole medie di Siracusa e Pisa.

Napolitano nega intervento su Adro

Nei giorni scorsi i principali giornali hanno riportato la notizia secondo cui il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano aveva provveduto ad inviare una lettera in relazione alla vicenda dei simboli leghisti nella scuola di Adro, una notizia smentita dallo stesso presidente che nel corso di una visita a Parigi ha preso le distanze dalla questione spiegando di non essere intervenuto in alcun modo ma di aver semplicemente preso atto di un intervento da parte del ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini, che ha invitato il sindaco della cittadina a rimuovere i simboli leghisti dalla scuola.

Riforma dell’università: il decreto Gelmini passa anche al Senato

Il ministro dell’istruzione Gelmini, che vediamo nella foto, ha proposto il decreto legge sulla riforma dell’università anche al senato ed è stato approvato senza l’intervento favorevole di Partito Democratico, Italia dei Valori e UDC. Tra i punti della riforma ritroviamo alcune spunti interessanti che potrebbero migliorare la situazione dell’insegnamento.

Si da infatti maggiore importanza alla meritocrazia attuando una serie di nuove regole di accesso ai concorsi per regolamentare la docenza e la ricerca universitaria. Sono presenti quindi nuove norme anti baronaggio e aiuti ed incentivi per richiamare la famigerata fuga di cervelli verso l’estero che da ormai più un secolo penalizza la ricerca italiana con conseguente perdita di importanti brevetti.

Riforma dell’università: prima parte

È probabilmente l’effetto delle persistenti proteste e manifestazioni nelle scuole di ogni angolo d’Italia, ma il ministro della Pubblica Istruzione, Mariastella Gelmini, sembra aver imboccato la strada della massima cautela nell’approntare e presentare il suo piano ad ampio respiro di riforma del sistema universitario.

Per questi motivi, il ministro ha varato un decreto-legge molto snello, composto di pochi articoli dedicati ad alcune questioni di una certa urgenza, riservandosi di approfondire le strategie di maggior peso in un disegno di legge da predisporre con attenzione, e dichiarando di tenersi pronta a dialogare con l’opposizione al fine di apportare eventuali miglioramenti.

La Gelmini, tuttavia, non sembra disposta a cercare il dialogo a tutti i costi: il suo appello si rivolge infatti solo alle “forze riformiste che pensano che non si possa esclusivamente difendere lo status quo”. Il ministro lancia dunque un appello al dialogo, poiché ci sarebbe il tempo necessario per approntare “una riforma condivisa”.

Esplode la protesta nelle scuole

Non sembrano destinate a rientrare nei ranghi in tempi brevi le ondate di protesta ormai diffuse in tutta Italia e che coinvolgono moltissime scuole di ogni ordine e grado oltre a diverse facoltà universitarie.

Il nodo cruciale, com’è evidente, è dato dalla controversa riforma della scuola targata Mariastella Gelmini, introdotta per decreto appena poche settimane fa.

Classi-ponte per gli alunni stranieri?

Non è solo il problema dei permessi di soggiorno ad animare il dibattito sull’immigrazione. È di questi giorni un’altra, e ben più controversa, proposta avanzata dai parlamentari della Lega Nord in merito all’inserimento dei piccoli stranieri nelle nostre scuole.

È cosa nota che il loro numero, un tempo ridottissimo, con gli anni è cresciuto esponenzialmente, specialmente nelle Regioni settentrionali.