Impresa a 1 euro. Il boom delle aziende leggere

 Nel settembre 2012 il Governo Monti emanò i regolamenti attuativi per l’opportunità (circoscritta agli under 35) di poter creare impresa a 1 euro. Dopo ormai quasi un anno è tempo di bilanci e il progetto governativo impresa a 1 euro ha iniziato a dare i suoi frutti e a far segnare dati positivi che sono incoraggianti sopratutto per quella fetta di giovani under 35 che subisce l’immobilismo del mercato del lavoro in crisi. Fino a maggio 2013 sono state aperte 4.353 societa a 1 euro, registrate come Srl a capitale ridotto e 8.620 società semplificate per un totale di 13 mila nuove giovani imprese.

Allarme disoccupazione in Italia

 Restano allarmanti i dati sulla disoccupazione in Italia che cresce ancora segnando un  trend negativo che coinvolge anche altri paesi dell’europa meridionale come Spagna, Grecia e Francia. Oggi si è svolto a Roma il vertice europeo sul lavoro, che ha visto la partecipazione dei ministri del lavoro e delle finanze di Germania, Francia e Spagna. Letta ha diretto i lavori del vertice invitando tutti a concentrarsi sulla questione lavoro che non può più essere rimandata, “il tempo è scaduto”, basta con i proclami bisogna soltanto intervenire al più presto.

Napolitano sulla disoccupazione giovanile

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, fresco da qualche settimana di nuovo mandato, ha come sempre a cuore le questioni più vicine alla popolazione del nostro Paese. E, ovviamente, in maniera quasi intuibile, il suo richiamo alle forze politiche in generale in questi giorni si è fatto chiaro e pressante per quanto riguarda la questione del lavoro e la lotta alla disoccupazione. Il presidente Napolitano ha infatti lanciato un appello generico ma non per questo privo di destinatari volto a richiamare l’attenzione in merito alla piaga sociale rappresentata dalla disoccupazione.

Il ministro Giovannini sulla disoccupazione giovanile

Il governo di unità nazionale del presidente del Consiglio Enrico Letta inizia a fare i conti con decisione con il problema della disoccupazione e, ancor di più della mancanza di lavoro per i giovani. Nelle ultime ore sono arrivate prima la conferma degli intenti programmatici proprio attraverso le parole del premier Letta e poi, in un secondo momento, il lavoro concreto del nuovo ministro del Lavoro Enrico Giovannini. Momenti differenti che vogliono però muovere nella stessa direzione, vale a dire portare a casa risultati concreti nella lotta alla disoccupazione.

Cassa Integrazione: scontro Fornero Camusso

Il problema di oggi si chiama Cassa integrazione. La risorsa cui ricorrono moltissime aziende, siano esse piccole, medie o grandi imprese, in periodi di crisi duratura e profonda come quella che stiamo vivendo è sempre la stessa. Eppure, mai come in questo frangente della nostra storia repubblicana, anche il ricorso alla Cassa Integrazione è a rischio: e non per dubbi di sorta o per una nuova qualche riforma introdotta in materia, ma per una ragione più basilare e, se vogliamo, assai più grave, vale a dire per la mancanza di fondi da destinare alla Cassa Integrazione.

Cgil: l’aumento della Cassa Integrazione

Il report del Cgil getta in un cono d’ombra profondo tutte le voci di ripresa cui sta facendo affidamento l’Italia. Non si tratta, sia ben chiaro, di paragonare fonti differenti e, tra l’altro, talmente eterogenee da rendere improponibile qualsiasi forma di confronto, ma lascia di certo pensare che l’allarme del Cgil sia, almeno in prima lettura, discordante rispetto a quanto assicurato da molte istituzioni europee sull’avvicinarsi della ripresa. A conti fatti, in questa sede, ci riferiamo all’analisi pubblicata negli scorsi giorni dalla Cgia di Mestre che mette in guardia sulla reale portata delle crisi all’interno del nostro Paese.

Previsioni Bankitalia Pil giù dell’1% nel 2013

 Bankitalia rivede in negativo le previsioni del Pil per il 2013, che secondo le stime sempre più affinate il prodotto interno lordo dovrebbe scendere dell’1% e non dello 0,2% come era stato stimato in precedenza. Per ciò che riguarda le previsioni del 2012 invece L’istituto della Banca d’Italia ha confermato la sua previsione di luglio che riconosceva un calo del 2,1%

Le figure professionali più richieste in Italia

 In un periodo di crisi estrema sopratutto per quanto concerne la disoccupazione giovanile, si prova a stilare una pseudo classifica di quali sono i lavori e le professioni che riescono ad occupare gli under 30 e contrastare il trend negativo. Secondo l’elaborazione di Datagiovani su fonti Unioncamere, tra i mestieri che contrastano la crisi abbiamo al primo posto del ranking nazionale stabili gli addetti alle vendite al dettaglio, un esercito di ben 23mila unità. Mentre al secondo e terzo posto troviamo magazzinieri e camerieri entrambi per un numero che si aggira intorno alle 6mila unità. Poi a seguire con oltre 5mila addetti troviamo impiegati e segretari, mentre vicini a quota 3mila ci sono informatici, cuochi e contabili.

Crisi. Cassa integrazione nel 2012 è salita oltre il 12%, più di un miliardo di ore

 L’INPS lancia l’allarme sull’impennata netta di richiesta di cassa integrazione, nel mese di dicembre 2012, l’ente di previdenza sociale, rende noto che sono state autorizzate 86,5 milioni di ore di cassa integrazione che rispetto allo stesso messe dell’anno scorso fanno registrare un aumento del 15,3%. Nel complesso nel 2012 siamo giunti a più di un miliardo di ore autorizzate contro le 973,2 milioni del 2011, ben il 12,1% in più.

Lo scontro Monti – Pd


Lo scontro tra il Premier uscente Monti e il Partito Democratico ha tutta l’aria di essere solo all’inizio e di poter diventare il motivo conduttore della prossima campagna elettorale. Negli ultimi giorni il botta e risposta tra il professore e gli esponenti di spicco del Pd si sta infittendo e tocca un po’ tutti gli ambiti dell’agenda politica. Dall’economia alle candidature, fino agli esiti delle primarie, ma lo scontro Monti-Pd si accende in materia di lavoro e tutela dei lavoratori.

Disoccupazione in Italia per l’istat è nuovo record negativo

 Il tasso di disoccupazione in Italia fa registrare un nuovo record negativo superando il muro dell’11% per assestarsi all’11,1% dato comunque in crescita se si pensa che a settembre eravamo al 8,8% e quindi in soli due mesi abbiamo avuto un tasso di crescita negativo di 2,3 punti percentuale. Questo è ciò che rende noto l’Istat spiegando che tenendo conto delle serie storiche trimestrali di questi anni il mese scorso si attesta come il mese con tasso più alto di disoccupazione dal 1999.