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Misure occupazionali legge di stabilità
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E’ stato l’articolo 31 l’ultimo dei 50 totali ad essere votato, riguardante conciliazione e arbitrato, a lungo accantonato dopo che Governo e maggioranza sono stati battuti a causa di un centinaio di assenze quando l’Aula ha approvato un emendamento del Pd.
E’ stato approvato in maniera definitiva dal Senato il collegato alla Finanziaria sul lavoro con 151 voti favorevoli, 83 contrari e 5 astenuti. Come spiegato dal ministro Maurizio Sacconi, il lavoratore avrà la possibilità in più di ricorrere all’arbitrato e tutto sarà regolato dai contratti collettivi.
Secondo l’opposizione e la Cigl questo è un attacco all’articolo 18 in piena regola, del quale sarebbero state aggirate le norme.
La proposta consiste nell’equiparare la pensione di vecchiaia delle donne a quella degli uomini. La proposta, almeno in linea di principio, non appare poi così malvagia considerando che, statisticamente parlando, le donne hanno un tasso di mortalità di vecchiaia più alta rispetto a quella degli uomini.
Una diffusissima piaga italica cui siamo abituati da sempre e che sembrava ineliminabile, almeno fino a quando il vulcanico Brunetta non ha immaginato una possibile soluzione: immettere, appunto, dei tornelli elettronici all’ingresso, tali da registrare scrupolosamente gli spostamenti di ogni dipendente e rendere molto più difficile compiere abusi e farla franca.
L’esigenza di ridare efficienza ad ogni apparato dello Stato, e soprattutto di ridurne pesantemente gli insostenibili costi, ha già seminato diverse vittime illustri, ed ora sembra la volta dell’INAIL, struttura pubblica di dimensioni colossali e con articolazioni in tutto il territorio nazionale.
I progetti di riforma dell’INAIL, in realtà, rientrano all’interno di un più vasto programma di riordino complessivo del sistema previdenziale italiano, fatto di accorpamenti di enti minori, tagli al personale e riduzioni dei costi correnti.