PDL in senato nuova legge ad personam per un quarto grado di giudizio

Attraverso un emendamento al decreto sviluppo i senatori del PDL cercano di inserire nell’ordinamento giuridico un “quarto grado” di giudizio con effetto retroattivo che quindi possa interessare anche processi già terminati. In Italia ufficialmente i gradi di giudizio sono tre, infatti abbiamo: tribunale (1° grado) – appello (2° grado) – cassazione (3° grado).

Sentenze di non doversi procedere di Silvio Berlusconi

In questi ultimi giorni, complice l’approvazione tramite voto di fiducia in Parlamento del cosiddetto processo lungo, stiamo ripercorrendo le vicende giudiziarie di Silvio Berlusconi.

Dopo un prima, veloce, revisione di quelle che, nel corso della storia, sono state definite quali leggi ad personam di Silvio Berlusconi, abbiamo suddiviso, per sentenze, i processi a carico di Silvio Berlusconi e dobbiamo ora occuparci di quei processi che si sono conclusi con una sentenza di don doversi procedere.

Processi a carico di Silvio Berlusconi

In questi ultimi giorni abbiamo parlato di alcune leggi del Parlamento italiano, emesse principalmente negli anni tra il 2000 ed il 2010, che da molti esperti del settore sono state definite come leggi ad personam di Silvio Berlusconi, leggi, cioè, rese esecutive non già allo scopo di favorire la collettività, bensì soltanto allo scopo di tutelare Silvio Berlusconi, eminente uomo politico della destra moderata italiana, dai numerosissimi procedimenti giudiziari che, in questi ultimi anni, l’hanno visto coinvolto.

Che cos’è la legge Pecorella

La legge numero 46 approvata dal Parlamento italiano in data 20 febbraio 2006, meglio nota con il nome di legge Pecorella (dal nome del suo primo firmatario, il deputato del PdL Gaetano Pecorella) è stata una delle leggi ad personam maggiormente contestate da numerosissimi uomini politici, nonché da associazioni nazionali ed internazionali di giudici e magistrati.

Che cos’è la legge ex Cirielli

Esempio perfetto di legge ad personam è rappresentato dalla legge 251 approvata dal Parlamento in data 5 dicembre 2005,  comunemente chiamata ex Cirielli.

Il provvedimento in questione, proposto inizialmente dall’attuale Presidente del Popolo della Libertà della Provincia di Salerno Edmondo Cirielli (che, in seguito agli emendamenti che ne decretarono il successo in Parlamento, se ne discostò in maniera netta, desiderando che tale legge non venisse mai più chiamata con il suo nome) prevede alcune modifiche alla legge 345 del 1975, testo di riferimento in materia di attenuanti, recidiva e prescrizione, proponendo l’inasprimento delle pene previste per recidivi e colpevoli di reati di stampo mafioso nonché la riduzione dei termini di prescrizione.

Che cos’è il Lodo Schifani

Nella nostra revisione delle cosiddette leggi ad personam di Silvio Berlusconi, ovverosia i provvedimenti emanati dal governo, nel corso degli 2000, mal giudicati dall’opinione pubblica poiché apparentemente promulgati per favorire l’attuale premier, nonché leader del Popolo della Libertà, Silvio Berlusconi, dobbiamo oggi occuparci della legge del 22 giugno del 2003, altrimenti detta Lodo Schifani o Lodo Berlusconi.

Legge Gasparri sul riassetto del sistema radiotelevisivo

Una delle leggi più discusse degli anni 2000, a firma Maurizio Gasparri  (Popolo della Libertà) è quella approvata dal Parlamento italiano il 29 aprile 2004 in materia di riassetto del sistema radiotelevisivo italiano. Con questa legge, inoltre, si delegava al governo la promulgazione di un testo unico sulla radiotelevisione.

Il provvedimento in questione, chiamato legge Gasparri dal nome del suo primo firmatario, l’allora ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, è considerata dalla stampa specialistica quale una delle più controverse leggi mai emanate dal Parlamento, promulgata esclusivamente per favorire le reti televisive Mediaset (possedute da Silvio Berlusconi tramite la Finivest) e sfavorire, ove non eliminare (vedasi la drastica riduzione delle inserzioni pubblicitarie su RAI 3), la concorrenza.

Che cos’è il processo lungo

Venerdì 29 luglio 2011 passerà alla storia per essere il giorno dell’approvazione al Senato del provvedimento cosiddetto del processo lungo con 160 voti favorevoli contro 139 (nessun astenuto).

La legge, però, che ora dovrà essere presentata a settembre, alla riapertura del Parlamento, alla Camera, ha già ricevuto numerosissime critiche, non soltanto dall’opposizione, bensì anche dall’ANM (Associazione Nazionale Magistrati) e da alcune aree della maggioranza.