Referendum legittimo impedimento 2011

Spesso si è parlato in questa sede di legittimo impedimento, soprattutto negli ultimi giorni, in vista del referendum del 12 e 13 giugno in cui gli italiani saranno chiamati alle urne per abrogare tre leggi su tre questioni molto importanti: la privatizzazione dell’acqua, il ripristino dell’energia nucleare e il legittimo impedimento.
Ma fronte del prossimo referendum è giusto spiegare bene di cosa si tratta il legittimo impedimento e cosa significa.
Il legittimo impedimento è l’organismo che permette all’imputato di giustificare la propria assenza in aula; esso è disciplinato da diversi articoli del codice penale.

Lodo Alfano retroattivo via libera della commissione

E’ arrivato il via libera della commissione Affari costituzionali all’efficacia retroattiva del Lodo Alfano. I voti a favore sono stati 15 mentre quelli contrari 7, all’emendamento del relatore Carlo Vizzini.

Questa norma prevede la retroattività del Lodo Alfano, dunque che i processi nei confronti del presidente della Repubblica o del presidente del Consiglio, anche riferiti a fatti precedenti all’assunzione della carica, possono essere sospesi con deliberazione parlamentare.

Modifiche Lodo Alfano estensione scudo Presidente del Consiglio

Sono in arrivo delle ulteriori modifiche al Lodo Alfano, con l’idea che circola in questi giorni che prevede l’estensione dello scudo per il premier, con la sospensione che possa andare ad interessare anche i processi iniziati prima dell’assunzione della carica.

Il progetto del Pdl è quello di estendere al presidente del Consiglio e ai ministri lo scudo, che ad oggi vale solamente per il Capo dello Stato, e tutto è contenuto nella proposta sul Lodo che la commissione Giustizia del Senato, presieduta da Filippo Berselli, dovrebbe consegnare oggi a quella degli Affari costituzionali.

Dettagli Lodo Alfano

Negli ultimi giorni il Lodo Alfano è entrato di prepotenza nelle tematiche principali dell’informazioni italiana. Tale Lodo sarebbe infatti rimasto in sordina se i diretti interessati non erano soggetti a processi penali in corso al momento della pubblicazione della legge sulla Gazzetta Ufficiale.

La legge definita come Lodo Alfano altro non è che una rivisitazione del cosiddetto Lodo Schifani di qualche anno fa quando poi era stato giudicato incostituzionale da parte della Corte Costituzionale.

In base a quelle indicazioni è stato rielaborato il testo in modo da garantire costituzionalità.

Referendum contro il lodo Alfano non passa la commissione

Il 7 Gennaio 2009 il segretario del partito Italia dei Valori Antonio Di Pietro aveva portato le firme di migliaia di cittadini che si erano prestati per far approvare un referendum con il quale si voleva abrogare la legge meglio definita come Lodo Alfano con la quale si stabilisce l’immunità parlamentare per le 4 più alte cariche dello stato tra cui quindi anche Silvio Berlusconi il quale sarebbe, a detta di Di Pietro, l’unico a beneficiarne.

A quanto pare la raccolta di firme non è andata a buon fine e, anche se ancora la notizia non è stata ufficializzata, la raccolta non ha passato il giudizio della consulta.

Referendum contro il lodo Alfano in avvio

La battaglia dell’Italia dei Valori contro la legge Alfano, che sospende i processi per le quattro più alte cariche istituzionali per tutta la durata della legislatura, ha raggiunto un punto di svolta importante. Il leader del partito, Antonio Di Pietro, ha depositato in Cassazione circa un milione di firme di cittadini che chiedono l’indizione di un referendum abrogativo.

Di Pietro ha assicurato che le firme sono state ricontrollate molte volte e dunque non dovrebbero sussistere dubbi sul superamento della soglia stabilita dall’articolo 75 della Costituzione, pari a cinquecentomila sottoscrizioni.

Visibilmente soddisfatto l’ex magistrato, che sottolinea che le cariche beneficiate da questa legge “anche se ammazzano la madre non vengono processate, contrariamente a quanto accadrebbe tutti gli altri cittadini”.

Si lavora all’alternativa al lodo Alfano

Entro pochi mesi la Corte Costituzionale si esprimerà sulla legittimità del cosiddetto “lodo Alfano”, la norma che sospende i processi nei confronti delle principali cariche dello Stato.

Molti collaboratori del Presidente del Consiglio sono infatti convinti che tale legge rischia di andare contro il principio di uguaglianza dettato dalla Carta fondamentale della Repubblica, e la bocciatura del lodo Alfano segnerebbe la ripresa a Milano del cosiddetto “processo Mills” e di quello sui diritti televisivi, entrambi a carico di Silvio Berlusconi e interrotti nei mesi scorsi. Senza contare, inoltre, il rischio dell’abrogazione in seguito al referendum promosso da Antonio Di Pietro.

Il lodo Alfano verso il giudizio della Consulta

Non è solo la raccolta delle firme da parte dell’Italia dei Valori per un referendum abrogativo a preoccupare il ministro Alfano: la seconda minaccia per la tenuta della legge che porta il suo nome, e quella probabilmente più pericolosa, è data dal rinvio alla Consulta del giudizio di legittimità costituzionale del lodo.

Già nel 2004, il predecessore dell’attuale norma, il lodo Schifani, fu bocciato dalla Corte Costituzionale per due motivi diversi:

Due piazze contro il Governo

È partita sabato 11 ottobre la raccolta di firma contro l’ormai celebre, controversa legge nota come “lodo Alfano”.

L’iniziativa è stata promossa dall’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, ma è sostenuta da ampi settori del centrosinistra: tutti i partiti che si richiamano al comunismo, la Sinistra Democratica, alcuni pezzi sparsi del Partito Democratico fra cui Arturo Parisi, braccio destro dell’ex premier Romano Prodi e attuale spina nel fianco del segretario Walter Veltroni.