Rodotà sulle comunali e la sconfitta di Grillo

Il più importante appuntamento politico delle ultime settimane è stato senza ombre di dubbio la tornata di elezioni comunali su e giù per il nostro Paese. In alcuni casi si è concluso nel fine settimana scorso, in altri, come per esempio nella capitale, vivrà la partita definitiva tra meno di quindici giorni nel ballottaggio. In ogni caso, ballottaggi o meno, si possono tirare le fila per un’analisi generale del voto alle comunali, delle ragioni alla base dei risultati e anche delle conseguenze che i voti locali possono avere sul piano nazionale.

Il commento di Grillo alle comunali

Non si è spenta l’eco della tornata delle elezioni comunali in giro per l’Italia. Un occhio particolare, ovviamente, in maniera intuibile, è quello che bisogna lanciare alla situazione politica della nostra capitale, laddove per altro non si può portare a termine una vera e propria analisi perché il risultato definitivo si saprà tra meno di due settimane in occasione del ballottaggio. Fatto sta che il dato abbastanza eterogeneo che è venuto fuori dalle urne non indica nulla di concreto al livello nazionale, eppure, qualche commentatore si è spinto in un’analisi di più ampio respiro.

Comunali, la sconfitta del M5S

La tornata elettorale in molti comuni all’interno del nostro Paese è da poco finita, e, come sempre accade in occasioni di tal tipo, adesso è il momento della resa dei conti. O meglio, queste sono le ore dei commenti, sono i momenti in cui si prova stilare un’analisi immediata che vuole spiegare ai cronisti e all’opinione pubblica più in generale le ragioni della vittoria o della sconfitta e al contempo si inizia a pensare alla strategia del dopo voto nella sua concezione tipica del medio e lungo periodo.

La mozione di ineleggibilità di Berlusconi

Nuova grana per il nuovo governo di unità nazionale del presidente del Consiglio Enrico Letta. A conti fatti si tratta di qualcosa forse di più grave rispetto ai normali contrasti propri delle dinamiche di un governo che poggia su un consenso così ampio e trasversale. Insomma, questa volta, non sembra che ci si trovi di fronte a uno di quelli che lo stesso ministro degli Interni Angelino Alfano ha bollato qualche giorno fa come dei normalissimi incidenti di percorso da mettere in calendario con una squadra di governo di tal tipo (leggi: Alfano sul governo Letta). Questa volta si parla dell’ineleggibilità di Berlusconi.

Grillo incontra i suoi: diaria, tv e ineleggibilità di Berlusconi

 Alle 15 di oggi pomeriggio Beppe Grillo si è recato in Parlamento per incontrare i suoi in assemblea e discutere di alcuni temi che stanno interessando il movimento cinque stelle in questo periodo. Il primo fra tutti e la discussione polemica sullo stipendio e la diaria da rendicontare da parte dei neoeletti. In Sicilia è successo che un grillino, Antonio Venturino, si è rifiutato di continuare a rendicontare la sua diaria e così è stato immediatamente espulso dal movimento.

(leggi anche … Grillo contro Napolitano e Bersani)

Il M5S e gli spari a Palazzo Chigi

Ancora polemiche in seguito all’attentato di circa una settimana fa consumato di fronte a Palazzo Chigi quando Luigi Preiti ha esploso alcuni colpi di pistola ferendo due carabinieri (uno è ancora oggi in gravi condizioni, in prognosi riservata). Le polemiche, di solito, in occasioni del genere riguardano l’organizzazione, o, meglio, la mancanza d’organizzazione, o i soccorsi che tardano ad arrivare o situazioni assimilabili a queste ultime. Questa volta, però, non ci riferiamo a nulla del genere ma alle frasi del professore Becchi.

Gli spari a Palazzo Chigi e l’antipolitica

L’eco degli spari fuori a Palazzo Chigi non si è ancora spenta (leggi: Spari a Palazzo Chigi) e la selva di commenti tenderà a infittirsi sia nelle prossime ore che nelle settimane a seguire. Di fatto ognuno può avere la propria idea riguardo a quello che, in misura oggettiva, rimane un gesto isolato di un uomo solo e chiaramente non sano di mente. Adesso, cercare di indagarne le ragioni può essere un esercizio da continuare all’infinito e, probabilmente, un gesto assolutamente inutile.

Il 25 Aprile è morto #25aprileèmorto

 Oggi, 25 aprile 2013, nell’occasione della sessantottesima commemorazione della liberazione dell’Italia, Beppe Grillo attraverso un post sul suo blog beppegrillo.it ha messo in discussione, in maniera provocatoria, forse una delle giornate più importanti della storia di questo Paese.

La commemorazione del 25 aprile

Oggi si festeggia la Liberazione dal fascismo in Italia. Le commemorazioni sono cominciate presto, come d’abitudine, e il fulcro è stata la consueta cerimonia in cui il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (leggi: Le condizioni di Napolitano) ha deposto una corona di fiori all’Altare della Patria a piazza Venezia a Roma. Nell’occasione, come di consueto in occasione del 25 aprile, erano presenti le massime autorità italiane sia civili che politiche che militari: tra questi, i presidenti delle due Camere Grasso e Boldrini, il presidente del Consiglio dimissionario Mario Monti (leggi: Enrico Letta premier?), il sindaco di Roma Alemanno e il presidente della Regione Lazio Zingaretti.

Le condizioni di Napolitano

Le elezioni del Presidente della Repubblica sono state avvolte da più polemiche, contrasti e confusione del solito. Ne deriva che, probabilmente, molti di noi hanno fatto più attenzione ai numeri, al raggiungimento del quorum, alle logiche di partito che hanno offerto il proprio sostegno o lo hanno rifiutato piuttosto che alle poche e pesantissime parole di Giorgio Napolitano nel momento in cui ha comunicato di aver accettato la sua rielezione. Il nuovo presidente della Repubblica ha parlato di termini e di condizioni che gli hanno consentito di accettare il secondo mandato.

Grillo contro Napolitano e Bersani

Giornata piena quella di ieri per Beppe Grillo e il suo entourage che corrisponde a una domenica movimentatissima per tutto il Movimento a Cinque Stelle. In effetti dopo l’opposizione ferma nell’Aula di Montecitorio alla rielezione di Giorgio Napolitano a Presidente della Repubblica per la seconda volta consecutiva, era palese aspettarsi i fuochi d’artificio da parte dei grillini anche nella giornata di ieri. E, con le sue dichiarazioni, Beppe Grillo non ha lasciato nessuno a bocca asciutta: seguaci, oppositori, cronisti, addetti ai lavori e non hanno avuto il nuovo comizio dell’ex comico ligure.

Napolitano bis: favorevoli e contrari

La rielezione di Giorgio Napolitano a Presidente della Repubblica rappresenta una giornata di per sé storica. E’ curioso notare però come se da un lato è innegabile la portata storica rappresentata dalla prima rielezione di un Capo dello stato nel corso della storia repubblicana del nostro Paese, è altrettanto vero che, per molti, la giornata di ieri di storico non ha nulla, se non un disperato ritorno al passato per l’incapacità di cambiare. O perché il cambiamento proposto non è apparso così convincente come si sperava o, semplicemente, per la sconvenienza di cambiare.