Intercettazioni Napolitano-Mancino accolto il ricorso del Quirinale

 La corte costituzionale ha accolto favorevolmente il ricorso del Quirinale, sul conflitto di attribuzione contestato alla Procura di Palermo, riconoscendo che non spettava alla Procura valutare  la rilevanza o meno delle intercettazioni né il decidere sulla loro distruzione o meno ai sensi dell’articolo 271 del codice di procedura penale.

Salerno – Reggio Calabria tra sprechi e ritardi

La vicenda della realizzazione della Salerno – Reggio Calabria è talmente intricata che, anche solamente il suo racconto, potrebbe configurarsi quale Grande Opera.

Recentemente, per esempio, è stato affermato, sia dal Governo che dai vertici dell’ANAS, che tale intrico burocratico, tale contorta macchina mangiasoldi, tale storica problematica tutta italica, sarebbe stata completata entro il 2013.

Strage di Capaci, 19 anni dopo

Il 23 maggio del 1992, 19 anni fa, alle 17.58 una deflagrazione potentissima distrusse in una manciata di secondi le vite di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
Un suono assordante irruppe nella tranquilla campagna intorno a Capaci, sull’autostrada A29, a pochi chilometri da Palermo e poi un silenzio irreale, mentre la polvere piano piano si posava sulla strada squarciata.
Pochi mesi dopo, la stessa scena avvenne in via D’Amelio: Paolo Borsellino Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina persero la vita dopo un’esplosione devastante.
Giovanni e Paolo, due nomi che se messi uno vicino all’altro ricordano la figura di un’uomo che da poco è diventato beato e, come lui, hanno dedicato la loro vita alla lotta contro il male, al dialogo, alla pace; santi dei nostri giorni, emblemi di giustizia con la “G” maiuscola, persone straordinarie che hanno lottato con la determinazione e con il forte desiderio di debellare la mafia.

Sms della mafia a Quelli che il calcio

E’ stato l’l’ex vice procuratore nazionale Antimafia Vincenzo Macrì a rivelarlo durante un’audizione spiegando il meccanismo con il quale picciotti e mafiosi comunicavano dal mondo esterno verso il carcere attraverso l’invio di sms criptati. Il meccanismo era molto semplice, durante il programma di Simona Ventura, i mafiosi spedivano messaggini dal cellulare al sistema di smistamento della RAI che li pubblicava nel banner scorrevole nella parte bassa dello schermo.