Obama vota Monti

Obama vuole Monti. E boccia Berlusconi. E anche in Germania la pensano allo stesso modo. Questo, in potentissima sintesi, il contenuto delle dichiarazioni internazionali a meno di dieci giorni dall’apertura dei seggi elettorali. In effetti, potremmo dire, che non ci sono elementi di novità in quanto accaduto sullo scenario della politica internazionale negli ultimi giorni in merito alle prossime elezioni in Italia, ma la questione va spiegata meglio.

La Lega dice no ai bombardamenti in Libia ed è crisi di Governo

Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha specificato che non serve il voto delle Camere per approvare o bocciare la decisione del premier Silvio Berlusconi di bombardare la Libia al quarantesimo giorno dall’inizio della guerra.
Così Berlusconi risponde “Obbedisco!” all’Alleanza Atlantica e a Barack Obama in persona, durante una lunga telefonata avvenuta durante la serata di ieri; peccato però che Berlusconi avesse dichiarato a spada tratta, all’inizio del conflitto, che i tornado italiani non avrebbero sganciato nessuna bomba e a ricordarsene non sono stati i pacifisti o l’opposizione, bensì la Lega Nord che, per bocca del ministro Calderoli ,fa sapere che proprio non ci sta ad un intervento armato in Libia, ma che anzi, vorrebbe togliere i soldati dal Libano per proteggere le frontiere dagli immigrati.

Berlusconi: “Ho qualche difficoltà in Italia”

Silvio Berlusconi, a Seul per l’incontro bilaterale con il primo ministro della Repubblica socialista del Vietnam, Nguyen Tan Dung, a margine del G20 che si tiene in Corea del Sud, ha parlato della situazione politica in Italia, lasciandosi scappare qualche parola in inglese, proprio con il premier vietnamita Tan Dung.

Stando a quanto raccontato dai presenti, appena incontrato Tan Dung, Berlusconi avrebbe scambiato con lui qualche parola in inglese, in attesa dell’interprete ufficiale.

Obama limitazione uso armi nucleari

Quella che sta per iniziare in Usa è una piccola rivoluzione, ancora una volta portata avanti da Barack Obama.

Come anticipato al New York Times, nel corso di un’intervista tenuta nello studio Ovale della Casa Bianca, gli Stati Uniti nei prossimi 5-10 anni si impegneranno a limitare l’uso di armi atomiche.

Come detto da Obama stesso, la nazione manterrà tutti gli strumenti necessari per garantire che il popolo americano sia salvo e sicuro.

Riforma sanità Usa diventa legge

Nelle scorse ore negli Stati Uniti si è assistito all’approvazione di una riforma che sicuramente è già passata alla storia.

E’ stato approvato alla Camera il provvedimento che estende l’assistenza medica a 32 milioni di cittadini americani, in questo modo il presidente Barack Obama ha tenuto fede al suo incarico, riuscendo in un’impresa che da oltre 100 anni non riusciva a nessun presidente degli USA.

Riforma sanitaria Usa approvata dal Senato

Proprio in concomitanza con il Natale è arrivato un bel regalo per i cittadini americani, infatti è stata approvata anche al Senato la riforma della sanità per gli USA tanto voluta dal presidente Barack Obama.

Sono stati 60 i voti a favore e 39 quelli contro, quindi c’è stata l’approvazione anche da parte del Senato americano alla riforma sanitaria, che andrà ad aumentare la copertura assistenziale a ben 30 milioni di americani, finora scoperti da questo privilegio.

Classifica libertà di stampa mondiale, Italia crolla al 49esimo posto

Dall’ultimo rapporto di Reporters Sans Frontier (Rsf), che si occupa di studiare quanto sia presente o meno la libertà di stampa nelle maggiori nazioni mondiali, emerge che in Italia si sono fatti dei passi indietro notevoli.

Il nostro paese infatti per libertà di stampa è passato dal 35esimo posto del 2007 al 49esimo, perdendo ben 14 posizioni, un po’ come accaduto alla Francia al 43esimo e alla Slovacchia al 44esimo posto.

Obama promette di dimezzare il debito americano

E’ indubbio che il periodo storico scelto da Obama per diventare presidente degli Stati Uniti sia uno dei più difficili di tutta la storia, non solo americana ma mondiale. La crisi economica continua a dilagare e ogni tentativo di arrestare il suo corso sembra essere inutile. I consensi su Obama restano comunque alti, gli americani continuano a credere che il loro nuovo presidente sarà in grado di cambiare radicalmente la situazione, del resto è proprio lui che continua a ribadirlo.

Una delle sue peculiarità, infatti, è una forte fiducia in sè stesso e nelle sue capacità e soprattutto un grande ottimismo verso il futuro, alimentato dalla sua voglia di cambiare l’America e di migliorare la vita dei suoi cittadini.

Programma di Obama

Appena la notizia della vittoria è diventata certa il neo presidente degli Stati Uniti Barack Obama, insieme a sua moglie e alle sue figlie, è salito sul palco appositamente allestito e ha esordito dicendo che queste elezioni hanno dimostrato che in America tutto è possibile.

Ora quindi Barack Obama ha la responsabilità di dimostrare a tutti i suoi elettori che è possibile relizzare il programma che, durante questi lunghissimi mesi di campagna elettorale, ha continuato a ripetere.

Elezioni americane: ultimo giorno prima del verdetto

Dopo la più lunga e costosa campagna elettorale della storia degli Stati Uniti, gli americani si stanno preparando ad eleggere il loro 44° presidente.

Entrambi i candidati, dopo aver trascorso freneticamente l’ultimo giorno di campagna elettorale spostandosi attraverso gli Stati “chiave”, sono tornati a casa, McCain in Arizona e Obama nell’Illinois per esprimere il loro voto e per tenere il loro discorso finale.

Elezioni americane: ultimo giorno di campagna elettorale

Finalmente, dopo una delle campagne elettorali più costose della storia, martedì sapremo chi dei due candidati diventerà il 44° presidente americano.

I due candidati alla Casa Bianca stanno trascorrendo l’ultimo giorno di campagna elettorale cercando di aggiudicarsi il voto degli incerti.

Elezioni americane: la mappa dei sondaggi

Questa è la mappa attraverso la quale è possibile confrontare i consensi ottenuti dai due rivali in corsa per la Casa Bianca nei diversi Stati, creata sulla base di sondaggi nei quali è stato semplicemente chiesto alle persone a favore di quale candidato avrebbero votato.

Ovviamente la storia ci insegna che non sempre questi sondaggi si rivelano in accordo con il risultato finale ma in attesa del verdetto è interessante dare un’occhiata.