Nonostante il terribile, e per certi versi imperdonabile, scivolone di mercoledì 1° febbraio 2012 sull’apparente monotonia del posto di lavoro fisso, secondo l’esimio professore da scartare in favore del concetto, in sé decisamente inquietante, della flessibilità all’italiana, concetto capace di evocare terribili incubi nonché violenti attacchi d’ansia a qualsiasi onesto e morigerato cittadino, giacché il succitato concetto avrebbe da sempre significato in Italia precarietà ed incertezza, Mario Monti avrebbe recentemente dimostrato il possesso di quelle qualità che lo avrebbero condotto alla conquista di quel particolare lavoro, oltremodo monotono e sottopagato, che è quello di senatore a vita.