Renzi: il Pd e Letta

Torna a parlare Matteo Renzi. Il primo cittadino del capoluogo toscano lo fa in modo abbastanza convenzionale ma pur sempre non banale: si tratta bene o male di una normalissima intervista rilasciata all’inviato di una testata giornalistica, ma non si tratta di un nostro giornale quanto piuttosto della tedesca Frankfurter Allgemeine, testata questa che spesso si occupa delle vicende interne del nostro Paese per quanto riguarda la propria sezione dedicata alla politica estera. Si tratta di un’intervista abbastanza ampia in cui Renzi riesce a toccare una lunga serie di argomenti anche se in potente sintesi.

L’addio di Prodi

Sui principali giornali e organi di informazione di varia natura oggi si parla di Romano Prodi. Le’x fondatore dell’Ulivo, presidente del Consiglio, leader della coalizione di centrosinistra e tanto altro – pensando solo alle cariche politiche rivestite nel corso degli ultimi anni all’interno del nostro Paese – getta la spugna. Le metafore per indicare il momento in cui si decide, in maniera più o meno volontaria, di interrompere definitivamente la propria carriera sono indiscutibilmente tante e affondano le proprie radici in molti e differenti ambiti, eppure abbiamo parlato di gettare la spugna perché quella di Prodi sembra un’uscita di scena mesta e in sordina.

Marino nuovo sindaco di Roma

Oggi è il primo giorno dei verdetti sulla tornata di ballottaggi nelle elezioni comunali su e giù per il nostro Paese. I seggi sono chiusi dalle ore 15 e quindi per i risultati elettorali ufficiali sarà necessario attendere stasera o al più tardi le prime ore della mattinata di domani. Eppure, a ben guardare, le idee in molti casi sono abbastanza chiare. Del resto lo spoglio nel caso del ballottaggio è uno dei più semplici, lineari e veloci che possano esserci nel panorama delle elezioni in Italia, e quindi la validità degli istant poll (pur ribadendo che si tratta di spesso di intenzioni di voto e nulla di più) cresce in modo sensibile.

Letta e il ruolo di Berlusconi nel governo

Il presidente del Consiglio Enrico Letta ha parlato a tutto tondo dell’attuale momento politico e ne possiamo ricavare un vero e proprio punto della situazione che può essere abbastanza utile sia a verificare lo stato di salute attuale del governo di unità nazionale che, forse, ancora più utile, per comprendere le prossime mosse dell’attuale esecutivo. Del resto il premier Letta è stato incalzato su una lunga serie di argomenti: la crisi, la politica economica e fiscale, le prossime scadenze europee, le priorità in agenda, la legge elettorale, il comitato per le riforme costituzionali e la validità stessa dell’attuale impalcatura istituzionale.

Il commento di Grillo alle comunali

Non si è spenta l’eco della tornata delle elezioni comunali in giro per l’Italia. Un occhio particolare, ovviamente, in maniera intuibile, è quello che bisogna lanciare alla situazione politica della nostra capitale, laddove per altro non si può portare a termine una vera e propria analisi perché il risultato definitivo si saprà tra meno di due settimane in occasione del ballottaggio. Fatto sta che il dato abbastanza eterogeneo che è venuto fuori dalle urne non indica nulla di concreto al livello nazionale, eppure, qualche commentatore si è spinto in un’analisi di più ampio respiro.

La modifica della legge elettorale

Buone notizie in merito alla questione della riforme dell’attuale legge elettorale. Ben presto, a quanto pare, l’attuale legge elettorale, il porcellum, dovrebbe andare in pensione o comunque subire modifiche tali da limitarne in misura decisa i difetti. La notizia nasce nelle ultime ore in seguito al via libera in merito ad un vertice ad hoc tra maggioranza e governo volto proprio alle modifiche della legge elettorale. E, soprattutto, si tratta di un vertice quasi obbligato perché quasi obbligate sono le modifiche stesse al porcellum dopo la bocciatura che l’attuale legge elettorale ha incassato da parte della Cassazione qualche giorno fa.

Prodi non rinnova la tessera del PD

Romano Prodi non rinnova la sua tessera del Pd. La notizia non è stata ancora confermata ma, qualora si accertasse al cento per cento la veridicità della scelta, allora sarebbe una scelta assolutamente pregna di significati quella di Prodi. Basti pensare a quanto Romano Prodi ha fatto per il Partito Democratico, per l’Ulivo guardando ancora più indietro e, fuori dalla logica di partito o di schieramento, quanto inevitabilmente ha rappresentato la sua figura per il nostro Paese al di qua e al di là dei nostri confini nazionali.

L’Imu sui capannoni slitta

Slitta la sospensione dell’Imu per le imprese. Al Consiglio dei Ministri di venerdì prossimo si sospenderà l’Imu solo sulla prima casa. Queste sono le notizie non ufficiali che filtrano dalle consuete e affidabili voci di corridoio e che quindi, in maniera indiretta, testimoniano una volta di più che è proprio la questione sull’abolizione, o meglio sulla sospensione e sulla modifica di tutto quanto riguarda il pagamento dell’Imu, a tenere in ambasce il governo di unità nazionale del presidente del Consiglio Enrico Letta. Il terreno dell’Imu diventa il secondo motivo di attrito tra gli esponenti del Popolo della Libertà e del Partito Democratico all’interno del governo in pochi giorni seguendo a ruota la questione della legge contro le intercettazioni.

Epifani contro Berlusconi

Il governo Letta è già ai minimi storici delle relazioni interne tra differenti fazioni. O, in questo caso, è più corretto parlare di relazioni interne tra differenti partiti data l’eterogenea composizione del governo di unità nazionale o di ampia coalizione che dir si voglia che è presieduto dal neo presidente del Consiglio Enrico Letta (leggi: Governo Letta in ritiro: stop ministri in tv). Ovviamente quando si pensa a contrasti interni tutti immaginiamo ipotetici attriti tra i due principali partiti che offrono il proprio sostegno e che tengono insieme il governo Letta, vale a dire tutti pensiamo a frizioni tra Partito Democratico e Popolo della Libertà. E non sbagliamo.

L’Assemblea Nazionale del PD

Giornata di grossa importanza per le sorti del Partito Democratico. Per le sorti del PD  – mentre per il Pdl sono le vicende giudiziarie a tenere banco (leggi: Pdl in piazza contro i giudici di Milano) nel senso che dallo snodo di oggi cominceremo a comprendere l’indirizzo che il partito leader della coalizione di centrosinistra proverà a mantenere nei prossimi mesi, mesi, per altro molto complicati proprio a causa del sostegno del tutto particolare offerto ad un altrettanto particolare governo di coalizione o di unità nazionale che dir si voglia che è stato da poco varato. Oggi è il giorno dell’Assemblea Nazionale del Partito Democratico.

Il risultato delle consultazioni di Letta

Le consultazioni di Enrico Letta si sono concluse nella giornata di ieri. Da quando ha ricevuto per primo lo stato maggiore di Sinistra Ecologia Libertà fino al tardo pomeriggio si sono avvicendati a Palazzo Montecitorio tutti i leader delle forze politiche del nostro Paese. Il primo dato su cui abbiamo una certezza è la velocità con cui le consultazioni si sono concluse: una giornata di lavoro è, forse, bastata a Enrico Letta per dichiarare concluse le sue consultazioni. I più ottimisti pensano alla lista dei ministri già domani (leggi: Le consultazioni di Letta).

Enrico Letta premier?

La giornata di consultazioni del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è conclusa ieri nel tardo pomeriggio. Si è trattato, questa volta, di un giro di consultazioni più snello e rapido di quello di quasi un mese fa da cui Napolitano se ne uscì con il conferimento di un mandato esplorativo nella mani del leader del Partito Democratico Pierluigi Bersani. Ecco, una certezza, ma una sola, ce l’abbiamo già da ieri, anzi, già da qualche giorno a dire il vero, vale a dire che questo secondo giro di consultazioni non potrà risolversi come il primo in seguito a Le dimissioni di Bersani.