
Addio alle pensioni in contanti

Il dato, naturalmente, prende in considerazione sia le nuove pensioni di anzianità sia quelle di vecchiaia, rispettivamente calate del 20,1% nei primi 11 mesi del 2011 e addirittura del 39,4% sempre tenendo in considerazione il medesimo periodo.
Sacrifici che siano, come confermato più e più volte, per esempio, dal Ministro del Lavoro Elsa Fornero, non solo drastici bensì intelligentemente studiati così che gravino in egual modo sull’intera popolazione, in modo da essere, al contempo, i più efficaci e i meno duraturi possibili.
Tra i provvedimenti più drastici, sebbene ciò non sia ancora stato confermato ufficialmente, potrebbe esserci l’ennesima riforma al sistema previdenziale italiano che, secondo indiscrezioni, potrebbe subire una stretta decisiva che vada, però, non soltanto in direzione del rigore istituzionale bensì anche dell’equità sociale propugnata, sin dalle primissime ore successive all’insediazione, dal Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti.
La confusione su un tema così delicato, dunque, se già in precedenza era molta, non potrebbe che aumentare seguendo le voci che, sempre più frenetiche, annunciano un imminente cambiamento del sistema di calcolo delle pensioni.
Molto probabilmente, sebbene ciò non sia certo al 100%, il sistema di calcolo delle pensioni verrà nuovamente modificato e si arriverà, se le indiscrezioni della vigilia dovessero rivelarsi veritiere, ad un sistema contributivo pro rata.