I sondaggi del Pd: pericolo Grillo

 

I sondaggi in queste settimane li fanno tutti. Più o meno pubblicamente, con il divieto di pubblicazione e con il divieto di dichiararne gli esiti, ma, in un modo o nell’altro, qualcosa sempre trapela. In effetti gli esiti dei sondaggi certe volte sfuggono obiettivamente di mano a chi li conduce, ma, tante altre volte, nella maggioranza delle occasioni a dire il vero, rappresentano un’arma politica a tutti gli effetti. E quella di far trapelare prima del voto i risultati dei sondaggi è una strategia a tutti gli effetti.

Monti e Bersani sulla grande coalizione

A tre giorni dal voto l’argomento che desta maggiore interesse è già il dopo voto. Significa che i giochi sono fatti, anche se il silenzio Agcom complica l’interpretazione (leggi: Gli ultimi sondaggi elettorali prima del silenzio Agcom). Sono i giorni in cui tutti i leader candidati appaiono certi del proprio successo e sbandierano i propri numeri e le proprie consapevolezze: ma non si sa se per convincimento reale o per portare dalla propria parte l’elettorato indeciso.

Monti contro il centrosinistra

I giorni che ci separano dall’apertura dei seggi elettorali sono sempre meno e il premier dimissionario Mario Monti cerca con sempre maggior forza di porsi come ago della bilancia. L’obiettivo del professore è continuare a cavalcare la sua trasversalità e spingere ancora sul fronte della sua diversità rispetto ai partiti politici classici. E Monti lo fa per due ragioni: in primis per sostenere un’idea cardine della propria campagna elettorale e, in secondo luogo, per non autoescludersi da nessuna possibile alleanza nel dopo voto.

L’appello al voto per il centrosinistra di Zagrebelsky, Asor Rosa, Eco e Rodotà

Ci si avvicina al voto, ormai siamo al countdown finale e iniziano ad arrivare le prime adesioni ai vari schieramenti da parte di personalità dello spettacolo e della cultura. Questo è il caso di Zagrebelsky, Asor Rosa, Umberto Eco, Stefano Rodotà che insieme hanno iniziato una raccolta di adesioni, nel mondo della cultura, per sostenere lo schieramento del centrosinistra. L’obiettivo dell’iniziativa è la necessità di questo Paese di avere un governo stabile, autorevole e rispettabile a livello europeo e così scongiurare di restituire il potere a uomini che hanno condotto l’Italia ad un passo dal fallimento.

Il patto di non belligeranza tra Monti e Bersani contro Berlusconi

 Siamo entrati nel vivo della campagna elettorale, manca poco più di un mese per il tanto sospirato voto del 24-25 febbraio che nella migliore delle ipotesi restituirà un governo all’Italia che per ora resta a galla senza nessuna guida essendo il governo Monti di fatto sfiduciato e dimissionario. L’attuale legge elettorale però obbliga la coalizione vincente a stravincere anche al Senato sopratutto in regioni come Lombardia, Campania e Sicilia, questo potrebbe compromettere la stabilità del nuovo Governo che si andrà a formare.

Che fine faranno i due euro donati alle primarie del centrosinistra

 Domenica, al primo turno delle primarie di centrosinistra, per partecipare si dovevano donare un minimo di due euro, e molti, tra votanti e non, si sono chiesti che fine avrebbero fatto quei soldi. In rete scovo un intervista fatta da L’Espresso a Sergio Boccadruti, tesoriere di Sinistra Ecologia e Libertà, ma anche membro del Coordinamento Nazionale “Italia Bene Comune”, il quale prova a chiarire alcuni dubbi legittimi.

► PRIMARIE CENTROSINISTRA VANNO AL BALLOTTAGGIO RENZI E BERSANI 

Primarie centrosinistra vanno al ballottaggio Renzi e Bersani

 Il primo turno delle primarie del centro sinistra tenutosi ieri, non ha ancora un vincitore, non essendoci stato il fatidico 50% + 1 di voti raggiunti da nessuno dei 5 candidati. L’appuntamento democratico ieri ha visto la partecipazione in tutta Italia di più di 3 milioni di persone che hanno sottoscritto la carta d’intenti Italia bene comune ( www.primarieitaliabenecomune.it ) e donato ben 2€.