A dieci anni esatti dalla liberalizzazione dell’energia in Italia, si assiste ad un grande paradosso, i prezzi delle compagnie competitors della più grande del settore sono superiori del 12% e così i contribuienti restano legati alla vecchia “compagnia di bandiera”. E’ forse questa una delle tante occasioni sprecate in questi anni dal sistema italia che sopratutto in questo settore non riesce ad offrire un mercato snello, dinamico e sopratutto competitivo a favore dei contribuenti.
politica economica
Angela Merkel promuove gli sforzi dell’Italia
Diminuiscono i consumi degli italiani nel 2011
Debito pubblico Usa è un problema politico
RISCHIO BANCAROTTA PER GLI USA
Il 2 agosto, infatti, secondo molti analisti, il debito statunitense supererà la soglia massima dell’indebitamento che, per legge, è stata fissata a quota 14.924 miliardi di dollari causando il default e la bancarotta di una delle maggiori economie mondiali.
Liberalizzazione dei servizi
La direttiva Bolkenstein entrò in vigore solo due anni dopo (n. 123/2006), e tuttora in molti Stati, fra cui l’Italia, la sua applicazione è stata molto carente, ma il ministro per le Politiche Comunitarie, Andrea Ronchi, intende accelerare i tempi e varare un decreto legislativo onnicomprensivo entro la fine di quest’anno.
La crisi c’è e si fa sentire
Abbiamo già scritto che il prodotto interno lordo italiano sta andando a picco e, nonostante le previsioni di Tremonti che si aspettava un calo di solamente mezzo punto percentuale, nel primo trimestre 2009 il pil italiano ha avuto un calo del 5,9%.
Taglio dell’IVA, difficile attuarlo in Italia
Il Tremonti anglosassone, tale Alistair Darling, presenterà quest’oggi il suo piano fiscale nel corso del G-20 che si sta ora tenendo a Washington.
Ma come può uno Stato privarsi di così tanti introiti in questo momento di crisi acuta?
La risposta è semplice, e può apparire anche banale: le Sterline non incassate tramite VAT, verranno riscosse con l’innalzamento delle aliquote fino al 40-45% rispetto a quelle attuali, per tutti quei cittadini il cui reddito superi le 150mila Sterline annue, pari a 176mila Euro.
Piano Sacconi per il rilancio
Innanzitutto, suggerisce Sacconi, occorre rafforzare la partnership internazionale per individuare soluzioni condivise dalle altre potenze economiche del pianeta. In questo senso, le dichiarazioni di principio del recente G20 a Washington sono di grande rilievo. In secondo luogo, è necessario operare per garantire la stabilità dei mercati finanziari e dei soggetti che vi operano, in un sistema di regole e di trasparenza. È poi indispensabile ridare ossigeno alle nostre imprese, garantendogli il ricorso alla liquidità in un periodo come questo in cui le banche sono estremamente restie a concedere prestiti.