Scissione Renzi – Bersani ?

Possibilità di scissione all’interno del Partito Democratico. I due uomini forti, da un lato il sindaco di Firenze Matteo Renzi, dall’altro il leader del partito e della coalizione di centrosinistra Pierluigi Bersani, non vanno più d’amore e d’accordo come accadeva qualche tempo fa. O come, forse, nei fatti, a ben guardare, non è mai accaduto, anche se, per il bene del Partito Democratico e per far salva la coesione del partito, mai era stato fatto trapelare. Le incomprensioni ci sono sempre state e non è difficile immaginare che i due continueranno ad avere stili e proposte differenti: più difficile immaginare fino a quando faranno parte dello stesso partito.

Le Parlamentarie del movimento 5 stelle normalità e rivoluzione

 Sono in corso in questi giorni, nel silenzio dei mass media le primarie del movimento 5 stelle per selezionare i propri candidati al Parlamento alle prossime elezioni politiche. Sondaggi alla mano il M5S si attesta su una forbice di preferenze che va dal 15% al 20%, in sostanza stiamo parlando del secondo o terzo partito in Italia. Quindi questo comporta che tra le file del movimento verranno eletti poco meno di una centinaia di parlamentari che avranno un peso enorme nella vita politica futura del nostro paese.

Utilità delle primarie in Italia

Le primarie sono  una pratica di selezione della leadership politica molto lontana nel tempo, infatti le prime si tennero nel 1847 in Pennsylvania negli Stati Uniti indette dal partito democratico locale. In questi giorni tengono banco nella politica italiana le primarie della coalizione del centro sinistra che stando ai sondaggi governerà il Paese, legge elettorale permettendo. Viene da chiedersi se questo strumento democratico è utile e se effettivamente riesca a selezionare la vera leadership intorno alla quale costruire una coalizione solida capace di fronteggiare le questioni economico-sociali a cui deve rispondere il nostro Paese.

Beppe Grillo getta la spugna

Proprio così, il comico genovese Beppe Grillo ha deciso di rassegnarsi e di non partecipare quindi alle primarie del 25 ottobre. Purtroppo Beppe Grillo si è visto stracciare anche la tessera proveniente dal circolo PD Martin Luther King senza neppure una lettera o due righe per spiegare il perchè di cotanto accanimento nei confronti di un comico.

In questo modo il PD si è dimostrato timoroso del fatto che un comico le cui idee sono condivise da troppi ormai in italia possa diventare il segretario nazionale di un partito da smembrare per togliere le mele marcie.

Programma elettorale di Beppe Grillo

Il Partito Democratico e i suoi rappresentanti stanno facendo di tutto per impedire al comico genovese Beppe Grillo di presentarsi alle primarie di ottobre per eleggere il segretario nazionale di partito.

Il PD ha voluto importare dagli Stati Uniti la metodologia delle primarie, ha voluto importare il motto e il nome dall’America e adesso dovrebbe mantenere questa voglia di innovazione permettendo a chiunque di candidarsi in maniera democratica.

Beppe Grillo ha un programma politico

Forse la candidatura di Beppe Grillo è risultata scomoda a molti perchè è l’unico all’interno (o quasi) del Partito Democratico ad avere un programma dettagliato. La maggior parte dei candidati del PD ha solamente qualche idea confusa. Sono le parole pronunciate dal segretario dell’Italia dei Valori Antonio di Pietro che considera un bene la candidatura del comico genovese Beppe Grillo.

In parlamento ci sono tanti pregiudicati condannati in via definitiva e quindi la presenza di un comico non renderebbe ridicola la politica italiana.

Leadership PD, Bersani si fa avanti

Dopo una breve fase di tregua, si riapre il dibattito interno al Partito Democratico sulla leadership. A riavviare il discorso ha provveduto l’ex ministro Pierluigi Bersani, che si è dichiarato pronto a concorrere per la carica di segretario.
Bersani era accreditato fra i papabili anche in occasione delle primarie dell’autunno 2007, ma la scelta degli ex DS di puntare sull’allora sindaco di Roma Veltroni spinse Bersani e altri pezzi da novanta a fare un passo indietro.

Ora però Bersani sembra rimpiangere quella scelta. “La volta scorsa ho fatto una grandissima cavolata a non candidarmi”, ha affermato il politico emiliano.
In realtà, il congresso democratico è previsto per il prossimo ottobre, con le elezioni europee e amministrative di mezzo.