Processo breve bocciato dalla Cei

Avvenire, il quotidiano della Cei (Conferenza Episcopale Italiana), critica senza usare mezzi termini il testo sul processo breve, approvato ieri alla Camera.

Così dopo le proteste di opposizione, magistratura, avvocatura, familiari delle vittime delle stragi, ora arriva anche un’altra bocciatura per la prescrizione breve, tanto voluta da Berlusconi.

Processo breve approvato alla Camera

Il processo breve è stato approvato ieri alla Camera, dopo tre settimane di dibattiti. La maggioranza è riuscita nell’intendo di approvare il testo su “Disposizioni in materia di spese di giustizia, danno erariale, prescrizione e durata del processo“, con 314 voti a favore e 296 contrari su 610 votanti.

Di fatto questo testo riduce i tempi della prescrizione per gli incensurati non ancora colpiti da una sentenza di primo grado.

Processo breve torna in Aula

Oggi, martedì 12 aprile, alle ore 15 riprende in Aula l’esame sul processo breve. La votazione finale è fissata invece per la giornata di domani.

Come dichiarato da Fabrizio Cicchitto, il Pdl non ha paura di imboscate. Il presidente dei deputati ammette che nella vita non si può mai dire, ma secondo lui questa volta ci sono tutti i termini per un voto positivo da parte della maggioranza.

Processo breve, esame rinviato

Anche ieri c’è stata bagarre in aula, dove riprendeva l’esame del provvedimento sul processo breve, dopo che già nella giornata precedente c’erano stati disordini.

Anche ieri ci sono stati scontri ed insulti, con il presidente della Camera Gianfranco Fini colpito in testa da un giornale lanciato da un deputato del Pdl e Alfano che ha lanciato la tessera per il voto verso l’opposizione, oltre alle offese arrivate alla deputata del Pd Ileana Argentin, disabile.

Processo breve, approvata norma salva premier

La Commissione giustizia della Camera ha approvato la norma del processo breve taglia-prescrizione per gli incensurati, a maggioranza. È passato ieri pomeriggio l’emendamento Paniz quattro-bis che diminuisce la pena per gli incensurati e allunga invece i tempi della prescrizione per chi è recidivo.

La norma non viene applicata ai procedimenti nei quali è già stata pronunciata sentenza di primo grado.

Processo breve, depositato il nuovo testo

Maurizio Paniz, il relatore del testo sul processo breve, nella serata di mercoledì ha depositato alla commissione Giustizia della Camera un emendamento che riscrive il progetto della legge.

La modifica più importante apportata al testo riguarda l’articolo 5, che prevede ora l’obbligo da parte dei capi dell’ufficio giudiziario, di segnalare al ministro della Giustizia e al procuratore generale della Cassazione il magistrato che non ha concluso il processo nei tempi stabiliti dalla legge.

Inoltre con le nuove modifiche al testo, vengono modificati i tempi di prescrizione e viene fatta una differenziazione fra incensurati e recidivi.

Processo breve eliminata norma pro Berlusconi

È stato depositato ieri dal relatore del progetto di legge sul processo breve in Commissione Giustizia della Camera un emendamento che sopprime la norma transitoria del testo che applicava le nuove norme anche ai processi già in corso.

Nello specifico ovviamente si parla dei processi che vedono coinvolto il premier Silvio Berlusoni, ai quali “sarà presente”, come detto sempre ieri dal legale e parlamentare Pdl Niccolò Ghedini.

Processo breve: nessun emendamento dal Pdl

Il capogruppo del Pdl in Commissione Giustizia della Camera Enrico Costa ieri ha spiazzato un po’ tutti i cronisti che si aspettavano il fascicolo di emendamenti della maggioranza al testo sul processo breve.

Come detto da Costa non è stato presentato nessun emendamento tanto “il relatore e il governo faranno sempre in tempo a farlo”.

Berlusconi: “Pm cittadini come gli altri”

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, intervenuto telefonicamente ad una convention del Pdl a Torino a sostegno del candidato sindaco Michele Coppola, ha detto che l’autonomia dell’azione penale secondo la legge significa solo che anche i pm sono cittadini come gli altri e devono rispettare le norme e le priorità che sono indicate dal Parlamento.

Berlusconi ha dichiarato che la responsabilità civile dei magistrati se sbagliano è quella che devono pagare, perché questo è il minimo richiesto in uno stato di diritto.

Berlusconi propone nuovo decreto intercettazioni

Dopo aver riportato d’attualità il processo breve, ora torna l’idea di un decreto legge per limitare l’uso delle intercettazioni da parte della magistratura.

L’idea ovviamente è venuta in mente a Silvio Berlusconi durante l’ufficio di presidenza del Pdl. Per cercare di mettere da parte le difficoltà giudiziarie legate alla sua persona, il premier nel corso della riunione dell’ufficio di presidenza del Pdl svoltasi ieri a Palazzo Grazioli ha proposto questo decreto.