I processi di Berlusconi. Continua lo scontro Magistratura – Pdl

 Continua lo  scontro tra magistrati e Pdl,  la manifestazione degli esponenti del partito del Popolo della Libertà ha radicato il braccio di ferro nonostante il monito di Napolitano di rispettare le istituzioni e sopratutto la magistratura. L’ Anm ha preso  le difese di tutti i magistrati coinvolti nei processi di Berlusconi, affermando la netta indipendenza della magistratura che opera nel nome della giustizia e non per fini politici.

Silvio Berlusconi prosciolto per prescrizione al processo Mills

La giornata politica odierna sarebbe stata segnata, come moltissimi cittadini sicuramente sapranno, dalla pronuncia della sentenza del processo, cosiddetto Mills, che avrebbe visto l’ex Premier Silvio Berlusconi imputato di corruzione ai danni di un testimone, l’avvocato inglese David Mills appunto, di un proprio precedente procedimento penale.

I processi di Berlusconi

L’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha sempre un’agenda fitta d’impegni, ma sicuramente, da quando ha lasciato la guida del governo ha qualche legittimo impedimento in meno. Nel silenzio che ha caratterizzato le ultime 2 settimane, rotto soltanto ieri in occasione del convegno dei Popolari liberali di Giovanardi, lo abbiamo visto in veste di patron del Milan allo stadio in occasione dell’incontro di Champions League tra Milan e Barcellona.

L’Economist contro Berlusconi, “l’uomo che ha fregato l’Italia”

Il settimanale inglese The Economist oggi ha fatto uscire un editoriale non molto edificante sul nostro presidente del Consiglio e sull’immagine che questi ha dato dell’Italia al resto del mondo.
L’articolo si intitola “The man who screwed an entire country” che tradotto letteralmente significa, l’uomo che ha fregato un intero paese e quello che segue è un’analisi dettagliata di quello che è stato il governo di Berlusconi dal 1994 ad oggi.
Dopo aver specificato che è stato il primo ministro in carica con “maggiore anzianità di servizio“, solo dopo a Mussolini, l’articolo spiega per quale motivo Berlusconi non è la figura adatta a guidare l’Italia e perchè non lo è stata in tutti questi anni.

Processo Mills, bloccato contestatore

Il processo Mediatrade va avanti e oggi in aula c’era anche Silvio Berlusconi, maggiore imputato, accusato di aver corrotto l’avvocato inglese David Mills, affinchè fornisse false dichiarazioni nei processi a suo carico.
In una pausa, il premier ha parlato con i giornalisti e ha definito i giudici valorosi, figure quasi eroiche a cui va tutta la riconoscenza ed il rispetto; i toni però sono subito cambiati quando Berlusconi ha parlato di quei magistrati della procura di Milano che lo hanno incriminato, ritornando sempre alla solita solfa dell’attacco politico, in cui gli sono state rivolte chiaramente accuse infondate.
Nel frattempo ci sono stati tafferugli fuori dal palazzo di Giustizia di Milano, quando il presidente del Movimento della Giustizia Pietro Giovannetti, ha cercato di manifestare il suo sdegno contro Berlusconi ma è stato allontanato in malo modo dagli agenti della Digos che lo hanno strattonato e costretto al silenzio.

Dettagli Lodo Alfano

Negli ultimi giorni il Lodo Alfano è entrato di prepotenza nelle tematiche principali dell’informazioni italiana. Tale Lodo sarebbe infatti rimasto in sordina se i diretti interessati non erano soggetti a processi penali in corso al momento della pubblicazione della legge sulla Gazzetta Ufficiale.

La legge definita come Lodo Alfano altro non è che una rivisitazione del cosiddetto Lodo Schifani di qualche anno fa quando poi era stato giudicato incostituzionale da parte della Corte Costituzionale.

In base a quelle indicazioni è stato rielaborato il testo in modo da garantire costituzionalità.

Si lavora all’alternativa al lodo Alfano

Entro pochi mesi la Corte Costituzionale si esprimerà sulla legittimità del cosiddetto “lodo Alfano”, la norma che sospende i processi nei confronti delle principali cariche dello Stato.

Molti collaboratori del Presidente del Consiglio sono infatti convinti che tale legge rischia di andare contro il principio di uguaglianza dettato dalla Carta fondamentale della Repubblica, e la bocciatura del lodo Alfano segnerebbe la ripresa a Milano del cosiddetto “processo Mills” e di quello sui diritti televisivi, entrambi a carico di Silvio Berlusconi e interrotti nei mesi scorsi. Senza contare, inoltre, il rischio dell’abrogazione in seguito al referendum promosso da Antonio Di Pietro.