Il nugolo delle novità contenute nel Ddl Alfano non termina qui. Spulciando fra un articolo e l’altro, si scopre che l’imputato avrà diritto di chiedere la revisione della sentenza, anche se passata in giudicato, quando sul proprio caso dovesse ottenere la condanna dell’Italia dalla
Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
Ma anche lo stesso giudicato perde buona parte della sua valenza: una sentenza irrevocabile, infatti, costituirà prova utilizzabile in un altro dibattimento solamente in materie gravissime, come mafia e terrorismo.
A proposito di reati gravi: anche nell’ipotesi di rito abbreviato, la competenza sarà della corte d’assise e non più del singolo Gip.