Legge 15 2005

La Legge 15/2005 va a modificare sostanzialmente quella che è la Legge 241/90, e prende proprio per questo il nome di Modifiche ed integrazioni alla legge 7 agosto 1990, n. 241, concernenti norme generali sull’azione amministrativa.

Vengono rivisti molti punti della Legge 241, che stabiliva il rapporto tra Pubblica Amministrazione e cittadini, soffermandosi in particolar modo anche sul diritto amministrativo.

Con la 15 del 2005 è stato inserito un nuovo principio dopo il comma 1 dell’articolo 1, il comma 1-bis, il quale recita che “La pubblica amministrazione, nell’adozione di atti di natura non autoritativa, agisce secondo le norme di diritto privato salvo che la legge disponga diversamente.

Legge 241 90

Dopo avervi parlato della Legge 104 92, passiamo a trattare la Legge 241 90 che è famosa come legge sulla trasparenza amministrativa, anche se il suo reale nome è “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi” ed è di grande importanza per il nostro paese infatti fin dalla sua introduzione ha modificato radicalmente i rapporti tra il cittadino e la pubblica amministrazione stessa.

Questa legge, del 7 agosto del 1990, è nata prendendo spunto da una simile norma presente già in Germania dal 1976, la quale prevedeva un rapporto paritario tra cittadino e P.A.

Vietato pubblicare dati sanitari sul sito del Comune

Quello che è emerso dalla decisione del Garante per la protezione dei dati personali in riferimento al provvedimento del 7 ottobre 2009 è molto interessante in quanto viene stabilito che le pubbliche amministrazioni non possono pubblicare online, sul sito del Comune come in questo caso, le delibere in cui sono citati i dati del beneficiario di un contributo sociale.

In questo caso erano stati pubblicati i nomi dei beneficiari del contributo, ricevuto perchè aventi seri problemi di salute, o perchè in grave situazione economica.

Circolare Brunetta reperibilità dipendenti pubblici

Con la Circolare dell’11 novembre, il ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, Renato Brunetta, impartisce opportune indicazioni alle varie amministrazioni pubbliche per quanto riguarda il controllo sulle assenze dei dipendenti per malattia.

Brunetta nell’evidenziare alcuni aspetti si rifà ovviamente al d.lgs. 27 ottobre 2009, n. 150, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 31 ottobre 2009, in modo specifico richiamando l’art. 69, il quale impone due specifiche regole da seguire.

Brunetta sottolinea come ci sia il dovere da parte dell’amministrazione pubblica di effettuare la visita a domicilio del malato anche se l’assenza è di durata di solo un giorno, ovviamente sempre nei limiti delle esigenze funzionali ed organizzative e tenendo anche conto delle necessità di un malato, che potrebbe essere in ospedale ecc…

Lo stato della pubblica amministrazione nel 2008 secondo Brunetta

Il 15 ottobre scorso è stato presentato al Parlamento dal ministro Brunetta un testo che riassume un anno di riforme in Italia, che fa il punto sullo stato della Pubblica Amministrazione nel 2008 nel nostro paese.

In questo testo, in corso di pubblicazione sulla Gazzeta Ufficiale, tratta moltissimi temi: l’operazione trasparenza sui curricula, gli stipendi dei manager, le norme antifannulloni, l’introduzione della posta elettronica certificata e la class action.

Posta elettronica certificata gratuita per i cittadini

Non ha ottenuto molta attenzione da parte degli organi di stampa, ma una delle modifiche parlamentari al decreto anticrisi potrebbe in realtà avere un effetto personale importante nei confronti di ogni cittadino.
Si tratta dei commi dal quinto all’ottavo dell’articolo 16-bis della legge di conversione (Legge 2/2009), che afferma testualmente che “ai cittadini che ne fanno richiesta è attribuita una casella di posta elettronica certificata”.

Entro il mese di aprile un decreto del presidente del Consiglio dei Ministri stabilirà le caratteristiche tecniche e le modalità di rilascio di questo servizio, che dovrebbe essere del tutto gratuito per gli italiani e a carico del bilancio dello Stato. Il riferimento ai “cittadini”, comunque, fa presumere l’esclusione dal beneficio non solo per le persone fisiche senza passaporto italiano ma anche per tutti gli enti privati di ogni genere, incluse le società.

L’amministrazione pubblica digitale prosegue il suo cammino

Intervistato dal “Sole 24 Ore”, il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta ha esposto le linee generali dei suoi nuovi piani per aumentare l’efficienza e ridimensionare i costi della Pubblica Amministrazione, che da sola – sostiene il ministro – “vale il 15-20% del PIL”.

Brunetta ritiene che alcuni interventi mirati e massicci possano incrementare l’efficienza dei diversi organi pubblici del 40-50% rispetto a oggi.

L’impegno di spesa per attuare gli obiettivi del ministro non sembra proibitivo: circa un miliardo e quattrocento milioni da qui fino alla fine della legislatura, da impiegare principalmente per potenziare radicalmente l’impiego delle nuove tecnologie in ogni angolo della Pubblica Amministrazione.

Alcune novità contro la burocrazia

È già dai tempi della famosa riforma Bassanini della Pubblica Amministrazione che i governi di ogni colore si stanno impegnando per facilitare la vita ai cittadini e ridimensionare la mole e le difficoltà inerenti i numerosi adempimenti di carattere burocratico che intasano la nostra vita di tutti i giorni.

Nelle prossime settimane, arriveranno ad essere operative alcune novità, differenti fra loro ma accomunate non solo dai tempi di avvio ma anche dal comune obiettivo della semplificazione.
Fra tutte, spicca l’iniziativa “Reti amiche”, che consentirà di effettuare od ottenere diversi servizi presso gli uffici postali e i tabacchini aderenti.

Nasce il Servizio Anticorruzione

È stato presentato giovedì 9 ottobre a Palazzo Chigi un nuovo servizio interno al Ministero della Funzione Pubblica: si tratta del Servizio Anticorruzione e Trasparenza, lanciato dal ministro Renato Brunetta con il convinto benestare del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Per motivi di risparmio e di razionalizzazione della spesa pubblica, infatti, è stato recentemente soppresso un ente a sé stante, l’Alto Commissariato Anticorruzione, e le sue funzioni sono state attribuite agli uffici del ministero guidato da Brunetta.