Presidente della Repubblica: una donna?

In un arco parlamentare che sembra di difficile composizione il tassello più in alto, quello super partes per definizione, nonché per mandato, è anch’esso di difficile individuazione. Mai come questa volta, anche la sovrapposizione cronologica di elezioni politiche ed elezione del nuovo Presidente della Repubblica stimola a pensare, ci potrebbe essere l’occasione di portare a compimento una svolta storica. E l’occasione storica in questione si concretizzerebbe con l’elezione di un Presidente della Repubblica donna.

Il Quirinale chiede che si vada al voto anticipato

Ciò che di clamoroso è accaduto ieri non è tanto la decisione, presa in totale autonomia e in totale disaccordo con il proprio ministro delle Finanza, di porre la fiducia sulla questione dell’approvazione del Rendiconto Generale dell’Amministrazione dello Stato, sul quale il governo è stato battuto.

Ciò che di clamoroso è accaduto ieri, ovviamente, non può considerarsi il fatto che il governo, disunito, sia stato battuto e nemmeno che sia stato battuto nell’approvazione di un documento certamente importante ma non fondamentale e considerato alla stregua di una pura formalità, di un atto dovuto.

CORTE DEI CONTI BOCCIA RIFORMA FISCALE

Quirinale costoso? Taglio di 6 milioni di euro

Come sappiamo la politica e la democrazia costa tanto in termini di denaro, se poi la politica di cui si parla è quella italiana, allora si può affermare che alle tasche degli italiani costa tantissimo, forse troppo. I nostri 1000 parlamentari, un numero indefinito di auto blu, un numero esagerato di scorte e autisti costano agli italiani qualche miliardo di euro l’anno se poi si conta anche il sistema pensionistico dei politici ci si può solo mettere le mani nei capelli.

Ecco allora che arriva a sorpresa un annuncio da Donato Marra, segretario generale della presidenza della Repubblica, che informa che il Quirinale andrà a risparmiare la bellezza di 6 milioni di euro nell’anno 2009…meno male, e noi che ci preoccupavamo dei due personaggi australiani superpagati (da noi) per regolare l’orologio a pendolo di Napolitano.

Eluana, è guerra fra il Governo e il Quirinale

Il tragico caso di Eluana Englaro ha ormai travalicato i confini della cronaca ed è divenuto terreno di scontro diretto fra le massime istituzioni dello Stato. La giornata di venerdì 6 ha segnato un punto di svolta nell’attuale legislatura, e soprattutto nei rapporti fra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il capo dello Stato, Giorgio Napolitano.

Palazzo Chigi, infatti, ha varato un decreto-legge per il quale le fasi di alimentazione e idratazione di un malato non sono da considerarsi come normali trattamenti sanitari, dunque rifiutabili dall’interessato, bensì come un sostegno vitale indisponibile.