
I contratti a termine della riforma del lavoro verranno modificati

Come ha dichiarato Jim Manley (portavoce del leader dei Democratici al Senato, Harry Reid), all’agenzia France Press, i Repubblicani sono riusciti a trovare due clausole secondarie, che avrebbero violato la procedura del Senato, rimandando così il provvedimento di nuovo alla Camera.
E’ stato approvato alla Camera il provvedimento che estende l’assistenza medica a 32 milioni di cittadini americani, in questo modo il presidente Barack Obama ha tenuto fede al suo incarico, riuscendo in un’impresa che da oltre 100 anni non riusciva a nessun presidente degli USA.
Partiamo dalle tariffe: viene inserita nuovamente l’obbligatorietà dei minimi, ma i massimi potranno ancora essere aggirati, solo però consensualmente.
Il clima che si respira però tra gli avvocati è tutt’altro che disteso e rilassato, infatti all’interno delle associazioni di categoria il pessimismo è a livelli altissimi mentre l’impegno preso da Angelino Alfano, di varare la legge entro la fine legislatura (possibilmente prima del 2013) ma in tempi non esattamente brevi, non ha aiutato sicuramente a tranquillizzare gli interessati.
Vengono rafforzati anche la competenza in materia di internazionalizzazione, la semplificazione delle modalità di composizione degli organi e l’accorpamento dei servizi per le Camere più piccole.
Con l’introduzione dell’articolo 6 tutti gli avvocati iscritti all’Albo, così come tutti i praticanti avvocati iscritti alla Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense, sono tenuti ad applicare una maggiorazione percentuale su tutti i corrispettivi rientranti nel volume d’affari dichiarato ai fini Iva.
Sono stati 60 i voti a favore e 39 quelli contro, quindi c’è stata l’approvazione anche da parte del Senato americano alla riforma sanitaria, che andrà ad aumentare la copertura assistenziale a ben 30 milioni di americani, finora scoperti da questo privilegio.
Questo provvedimento è legato alla Finanziaria 2008, ed era addirittura già stato approvato un anno fa in prima lettura dalla Camera.
A questo punto il ddl tornerà di nuovo alla Camera, 12 mesi dopo la prima approvazione, che dovrà riflettere sulle modifiche apportate nel frattempo.