Il referendum sull’articolo 18

Ha preso definitivamente il via, a pochi giorni dalla definitiva approvazione della Corte di Cassazione, la campagna referendaria inerente, come certamente saprete, il mercato del lavoro.

Congedi paternità a rischio nella riforma del lavoro

Il Governo Monti dovrebbe ancora oggi emanare, per rendere definitivamente ed effettivamente attuative alcune tra le proprie più importanti riforme, quali il dedecreto salva-Italia, il decreto liberalizzazioni, il decreto spending review, il decreto sviluppo ed il decreto lavoro, qualcosa come 350 decreti.

Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro contro la riforma del lavoro

La riforma del mercato del lavoro del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero ancora non decolla e, a poco più di un mese dalla definitiva approvazione del su indicato provvedimento, pubblicato in Gazzetta Ufficiale in data mercoledì 18 luglio 2012, ancora stenterebbero a manifestarsi quei benefici effetti così a lungo decantati e fortemente pronosticati, dove non addirittura promessi, dall’intero Governo Monti.

Le modifiche al mercato del lavoro del decreto Sviluppo

La riforma del mercato del lavoro del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero, come avremmo avuto modo di ribadire su Politikos in ben più di un’occasione, non sarebbe affatto piaciuta né agli industriali né alle parti sociali che non avrebbero mai mancato di criticare il Governo Monti, per il lavoro svolto.

La riforma del mercato del lavoro è entrata in vigore

La giornata di oggi passerà alla storia poiché proprio in data odierna, ovverosia mercoledì 18 luglio 2012, entreranno in vigore la maggiormente dei provvedimenti che il Governo Monti, grazie all’ancora oggi fortemente contestata riforma del mercato del lavoro del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero, avrebbe disposto a favore di tutti gli italiani e, in particolar modo, di tutti i datori di lavoro, di tutti i lavoratori e di tutti i disoccupati italiani.

Riforma del mercato del lavoro: contratto di lavoro intermittente

Cominciamo oggi a parlare, dopo aver a lungo ed approfonditamente discusso della riforma del welfare, ovverosia delle modifiche agli ammortizzatori sociali ed ai sussidi di disoccupazione introdotti dal Governo Monti, delle novità introdotte dalla riforma del mercato del lavoro del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero alle più differenti tipologie contrattuali che, com’è ormai noto, sarebbero state completamente ridisegnate dall’esecutivo.

Aliquote contributive e contenzioso contratto di lavoro a termine

Dopo avervi descritto, in un nostro recente articolo, tutte le principali novità che la riforma del mercato del lavoro, approvata solamente qualche giorno fa, in via definitiva, dal Parlamento della Repubblica italiana dopo molti mesi di gestazione e discussione, ai più differenti livelli, sul delicato argomento, avrebbe introdotto in riferimento ai contratti di lavoro a termine, altrimenti detti contratti di lavoro a tempo determinato, vogliamo provare a descrivere, brevemente ma esaustivamente, i principali provvedimenti che il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero avrebbe ideato quali deterrenti affinché il contratto a termine diventi un vero e proprio contratto a tempo determinato e, grazie a continue, virtualmente infinite ed inopportune, proroghe, possa venir utilizzato dal datore di lavoro per sfruttare il prestatore di lavoro.

Emendamenti partite IVA riforma del lavoro

I lavori della Commissione Lavoro del Senato della Repubblica, che negli ultimi giorni avrebbe analizzato gli emendamenti presentati dalle più differenti forze politiche alla riforma del mercato del lavoro del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali attualmente presieduto dal ministro Elsa Fornero, sarebbero terminati nella giornata di ieri e, dopo le moltissime discussioni che sul delicato argomento si sarebbero senza pose succedute sin dall’insediamento dell’attuale Governo Monti, il testo della riforma del mercato del lavoro sarebbe ogni giorno di più prossimo alla propria definitiva approvazione (complice la decisione, ormai data per scontata dagli analisti, dell’esecutivo tecnico di porre la fiducia in Parlamento in merito al su indicato provvedimento così da rispettare gli impegni che il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti avrebbe assunto nei confronti dei propri più importanti alleati europei).