OCSE conferma bontà della riforma del lavoro

Se il metro di valutazione dello stato di salute di una qualsiasi economia occidentale fosse quello della tenuta dei conti pubblici, dell’abolizione delle anacronistiche tutele ai lavoratori, e della possibile, seppur futura, ripresa economica, l’Italia di oggi, grazie alla riforma del lavoro del ministro Elsa Fornero ed all’opera di tassazione del Governo Monti, non potrebbe stare meglio.

Parole chiave della riforma del lavoro

La riforma del lavoro, come avremmo in più d’un occasione provato a ribadire chiosando le parole del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti, non sarebbe fondata, in maniera preponderante ed esclusiva, sulla temutissima abolizione dell’Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori bensì anche, e soprattutto, su una migliore, più efficace e marcata flessibilità in uscita, naturalmente tutelata da più efficienti prestazioni a sostegno del reddito, quali, per esempio, l’Assicurazione sociale per l’impiego (Aspi), che dovrebbe consentire, secondo quanto ricordato dal Premier Monti in occasione del forum di Cernobbio, non già di rivoluzionare il mondo del lavoro bensì di gettare le basi per la sua radicale, e futura, trasformazione.

Giorgio Squinzi nuovo presidente Confindustria

La giunta esecutiva di Confindustria, avrebbe nella giornata odierna designato il legittimo successore di Emma Marcegaglia che, sino al 2016, siederà sullo scranno più alto della più importante organizzazione rappresentativa delle imprese manufatturiere e di servizi italiana.

Dettagli Assicurazione sociale per l’impiego

Il Governo Monti, sebbene ancora non abbia incassato la piena e totale fiducia delle parti sociali coinvolte nella delineazione della riforma fortemente voluta dal ministro Elsa Fornero, attualmente a capo del dicastero del Lavoro e delle Politiche Sociali, starebbe alacremente lavorando per cercare di limare e definire, quanto più possibile ed in ogni minimo dettaglio, ogni singola caratteristica sia della riforma del lavoro che della riforma del welfare che, proprio a causa delle modifiche che apporterà agli ammortizzatori sociali, sarebbe in questo ore al centro del dibattito.

CGIL annuncia 16 ore di sciopero generale

Nonostante la partita sia ormai sostanzialmente chiusa, con il Governo Monti intenzionato più che mai, ora che avrebbe ottenuto il consenso dei propri interlocutori a stipulare ed approvare la riforma proposta dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero, la Confederazione Generale Italiana del Lavoro guidata da Susanna Camusso non ci starebbe e avrebbe proclamato ben 16 ore di sciopero.

Articolo 18 nel resto d’Europa

Il vertice di ieri pomeriggio tra il Governo Monti e le parti sociali, al quale avrebbero presieduto tutti i più importanti esponenti dell’attuale esecutivo (dal ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero), i rappresentati delle sigle sindacali confederali (Susanna Camusso della CGIL, Raffaele Bonanni della CISL e Luigi Angeletti della UIL) e il presidente di Confindustria (Emma Marcegaglia), non si sarebbe certamente concluso, nonostante le attese dell’opinione pubblica tutta, nel migliore e più risolutivo dei modi.

Dettagli riforma del lavoro Governo Monti

Si avvicina ormai il 31 marzo 2012 e dunque, come più volte dichiarato dai rappresentati del Governo Monti, l’approvazione della riforma del mercato del lavoro che, con o senza i sindacati, delineerà il futuro mercato del lavoro soprattutto dei giovani italiani, categoria, quest’ultima, che più di altre starebbe risentendo, in maniera decisamente negativa, della crisi economica nonché sociale, culturale ed intellettuale vissuta dal nostro Paese.