Via gli scontrini fiscali, avanti la tracciabilità totale

Il premier vuole che si cambi verso in Italia e per farlo ha bisogno di riformare molti aspetti strutturali del paese: il sistema giustizia, il mondo del lavoro, il fisco e la scuola. A livello fiscale si cerca di far quadrare i conti e di sfruttare l’ICT per annientare l’evasione che contraddistingue l’Italia.

Nello Stivale gli evasori sono tantissimi. Per questo bisogna porre un limite coinvolgendo nella “nuova Italia” di Renzi, tutti i soggetti che compongono il sistema Paese, partendo, nel caso della riforma fiscale, proprio dai commercianti.

Letta sul nodo dell’Imu

Si avvicina uno dei primi appuntamenti veramente importanti per il nuovo governo Letta. Ci riferiamo al decreto che porterà alla sospensione del pagamento della prima rata dell’Imu: attenzione, il riferimento a quanto pare, le notizie non sono ancora certe ma le indiscrezioni risultano attendibili come non mai in questa occasione, sarà esclusivamente all’Imu sulla prima casa a causa della brusca frenata degli ultimi giorni in merito all’Imu per le imprese cioè a quella sui capannoni industriali. E tutto ciò ha già portato a prime schermaglie tra Popolo della Libertà e Partito Democratico (leggi anche: L’Imu sui capannoni slitta).

Accordo Fornero – Sindacati entro il 23 marzo

Nonostante l’incontro di ieri pomeriggio sulla riforma del lavoro, per ammissione stessa del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero, non sia stato dei più soddisfacenti, costringendo il titolare del Welfare a sostenere come il Governo Monti non abbia alcuna intenzione di mettere sul tavolo una “paccata” (sebbene sia il termine in quanto tale che l’entità di codesto apparentemente stratosferico importo sarebbero stati oggetti di perplessità se non addirittura di derisione sui principali social network) di milioni nel caso in cui non vengano utilizzati nel migliore dei modi, l’odierna riunione-fiume tra Elsa Fornero ed i rappresentati delle principali sigle sindacali, avrebbe lasciato intendere come ci siano gli spazi di manovra necessari a raggiungere l’agognato accordo entro venerdì 23 marzo 2012.

Corte dei Conti boccia riforma fiscale

Luigi Giampaolino, presidente della Corte dei Conti, avrebbe definitivamente bocciato, riferendo oggi sull’argomento presso la commissione Finanza della Camera dei Deputati, il ddl delega al governo per le riforme fiscali e previdenziali che, oltre ad essere impreciso nelle proprie definizioni, è stato giudicato irrealizzabile, poiché eccedente la copertura finanziaria attualmente disponibile, nonché sbagliato, nelle intenzioni date dal legislatore, poiché causerebbe ulteriori rallentamenti alla crescita economica, di cui l’Italia ha un disperato bisogno per il raggiungimento degli ambiziosi target fissati dalla manovra finanziaria 2011, o una vera e propria recessione.

Riforma fiscale 2011 proposta da Tremonti

Secondo Giulio Tremonti questa potrebbe essere una delle soluzioni migliori che si possono attuare in questo periodo di forte crisi in Italia e nel mondo. Secondo il responsabile del Ministero di via XX Settembre a Roma, si potrebbe attivare una riduzione dell’aliquota IRPEF per i redditi meno importanti portando a 20% la tassa che allo stato attuale risulta essere al 23%, tutto questo non gratis ovviamente, ma con un aumento di un punto percentuale l’IVA ovvero l’imposta sul valore aggiunto predisposta in maniera uniforme su tutti i prodotti esclusi quelli per la salute come ad esempio le spese mediche.