Ddl sul biotestamento cosa prevede

La discussione in Parlamento che legiferi il biotestamento è slittata al prossimo 18 maggio ed è necessario fare chiarezza su ciò che chiedono i credenti da una parte ed i laici dall’altra.
Il testo presentato da Calabrò va ad ampliare quello del 26 marzo del 2009 e che non prevede che i pazienti possano lasciare scritte le loro volontà anticipatamente.
Il decreto legge prevede quindi che l’alimentazione e l’idratazione artificiali debbano essere somministrate e non fanno parte delle dichiarazioni anticipate di trattamento e potranno essere sospese soltanto in casi eccezionali, ossia quando non dovessero risultare più efficaci nel fornire i fattori nutrizionali necessari.

Testamento biologico alla Camera

Continua l’iter di approvazione per il cosiddetto testamento biologico, con la discussione sul tema alla Camera che ripartirà dal testo uscito dal Senato. Alla proposta del relatore Di Virgilio del Pdl hanno votato a favore 24 esponenti della maggioranza con l’Udc, i contrari sono stati invece 18.

Di Virgilio si è detto comunque disposto ad apportare delle modifiche al testo, sulla base delle discussioni che ci saranno alla Camera.

Questa decisione, che viene aspramente contestata dal Pd, prevederebbe l’approvazione di un testo simile a quello approvato già dal Senato il 26 marzo.

Testamento biologico, tra polemiche e sentenze – seconda parte

Al termine della sessione di bilancio, il tema del testamento biologico dovrebbe essere fra i primi a trovare spazio nelle discussioni parlamentari.

Al Senato sono state presentate negli ultimi mesi dieci differenti proposte di legge sottoscritte da altrettanti senatori di maggioranza e opposizione. Il relatore sul tema presso la commissione “Igiene e Sanità”, Raffaele Calabrò (PdL), è incaricato di individuare fra le dieci proposte quella che appare come la più condivisa e quindi da impiegare come testo-base per le successive discussioni.

Il senatore segnala come vi sia sopra ogni cosa la volontà unanime di arrivare al più presto ad una legge chiara e definitiva, poiché non è pensabile che in questi casi debba intervenire la magistratura, fornendo per di più volta per volta interpretazioni diverse sul da farsi in mancanza di un testo legislativo cui riferirsi.

Testamento biologico, tra polemiche e sentenze – prima parte

É un tema etico fra i più scottanti in assoluto. Non è assolutamente nuovo nel panorama politico italiano; ma non c’è dubbio che le tragiche vicende di Piergiorgio Welby prima e di Eluana Englaro oggi l’abbiano riportato più che mai all’attenzione dei media e della gente comune.
Si tratta del testamento biologico: un atto ufficiale con il quale una persona fisica, in grado di intendere e volere, dispone in vita di rinunciare ad ulteriori cure nell’ipotesi di successiva malattia o infortunio che mantenga in vita il corpo esclusivamente grazie alle macchine, senza nessuna possibilità di guarigione o miglioramento.

In Italia il tema è al centro di polemiche infuocate ormai da molti anni. L’articolo 32 della Costituzione sancisce il diritto alla salute di ogni cittadino, stabilendo contemporaneamente che “nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”.