Il testo presentato da Calabrò va ad ampliare quello del 26 marzo del 2009 e che non prevede che i pazienti possano lasciare scritte le loro volontà anticipatamente.
Il decreto legge prevede quindi che l’alimentazione e l’idratazione artificiali debbano essere somministrate e non fanno parte delle dichiarazioni anticipate di trattamento e potranno essere sospese soltanto in casi eccezionali, ossia quando non dovessero risultare più efficaci nel fornire i fattori nutrizionali necessari.