Infrastrutture manovra salva-Italia

Ci stiamo occupando, proprio in questi giorni, della tanto attesa nonché imponente manovra salva-Italia, recentemente approvata dal Governo Monti, grazie alla quale, dovessero conseguirsi gli obiettivi con essa prefissatisi, l’Italia dovrebbe tornare a crescere economicamente.

La ripresa economica, che il nostro Paese, purtroppo, non conosce ormai da troppo tempo, tanto che il PIL, negli ultimi anni, è rimasto pressoché invariato, è di fondamentale importanza affinché si possa affrontare, nel migliore dei modi possibili, la crisi da debito sovrano che, attualmente, rappresenta uno dei principali problemi delle democrazie Occidentali.

Tagli al welfare nella legge di stabilità

Ci siamo occupati, e ancora a lungo ci occuperemo, della legge di stabilità finanziaria 2012, approvata dal governo guidato dal dimissionario Silvio Berlusconi, analizzandone, in particolare, le misure che incideranno sulla nostra vita quotidiana.

Ci siamo interessati, dunque, all’aumento delle accise, della mancata proroga della detrazione 55 che, in questi ultimi anni, è risultata essere molto utile per quanti abbiano avviato interventi di ristrutturazione energetica della propria abitazione, le misure occupazionali e molto altro ancora.

I controllori possono chiedere i documenti ai viaggiatori

E’ del primo di ottobre la sentenza depositata da parte della Corte di Cassazione per un fatto accaduto qualche mese fa. Come sappiamo le Ferrovie dello Stato sono state privatizzate ormai da qualche anno, ma nonostante questo non sono modificate alcune regole atte a stabilire un corretto controllo da parte del personale di bordo.

Secondo la sentenza pronunciata dalla Corte di Cassazione il capotreno e il controllore dei biglietti di viaggio durante il servizio sono pubblici ufficiali e come tale hanno il diritto a chiedere il documento che attesti l’identità del passeggero.

Crisi nei trasporti aerei

Al contrario di quanto avviene in altri ambiti, il settore dei trasporti aerei sta tuttora vivendo sulla propria pelle la crisi globale, e le previsioni per la ripresa sono ancora remote e poco affidabili.

In effetti, oltre agli effetti a catena della crisi finanziaria planetaria e i riflessi pesantissimi sul potere d’acquisto dei viaggiatori, si devono assommare altri due fattori: l’impennata spaventosa dei prezzi dei prodotti petroliferi dell’estate 2008, che di fatto ha anticipato la crisi (almeno per quanto concerne i trasporti) e il temuto esplodere della pandemia di influenza A, che rischia di prolungarne gli effetti ancora a lungo.

Aumento pedaggi autostradali

Il primo maggio, giorno della festa dei lavoratori, verranno aumentate le tariffe autostradali in tutt’Italia. Il 30 Aprile infatti scade il decreto legge definito come piano anticrisi e chiude quindi il decreto milleproroghe.

Durante questo periodo le società inserite nell’associazione dei concessionari autostradali non hanno potuto elaborare nessun aumento autostradale.

Sciopero virtuale

Finalmente è arrivato un disegno di legge dal governo che per la prima volta fa un po’ di chiarezza in tutto il reparto degli scioperi lasciati completamente allo sbando. Da ormai qualche anno a questa parte gli scioperi del settore dei trasporti hanno ostacolato quasi esclusivamente l’utente finale e non certo l’azienda.

Quello invece che servirebbe una legge che tutelasse i cittadini dal mancato svolgimento dell’attività dei trasporti. Lo sciopero deve penalizzare solamente l’azienda e non il cittadino che vede nei trasporti un punto di riferimento per viaggi di lavoro e di piacere.

Battaglia fra Malpensa e Fiumicino

La Lega Nord è assolutamente contraria all’alleanza fra la nuova Alitalia e la compagnia transalpina Air France – KLM. Il motivo è molto semplice: poiché per i francesi lo scalo principale è quello di Parigi, essi si battono per evitare che la società italiana assuma come punto di riferimento lo scalo di Malpensa, che finirebbe per fare concorrenza al “Charles De Gaulle” per motivi di maggiore vicinanza geografica in confronto a Fiumicino.

Poiché invece i tedeschi di Lufthansa sarebbero più propensi a valorizzare l’aeroporto lombardo e non a ridimensionarlo, la conclusione è che il partito di Umberto Bossi sta muovendo tutte le sue pedine perché il famigerato partner straniero che dovrebbe entrare da mesi nell’azionariato della Compagnia Aerea Italiana sia appunto Lufthansa e non Air France.

Alitalia, molti i punti in sospeso

Sebbene la vertenza sui piloti abbia catalizzato l’attenzione dell’opinione pubblica, in realtà la difficile transazione che vede coinvolte in prima linea Alitalia, CAI, Governo e sigle sindacali deve districarsi fra diverse questioni di cui al momento la soluzione non appare ancora a portata di mano.

Per esempio, deve ancora trovare un definitivo chiarimento la travagliata questione del partner estero, cui dovrebbe essere affidata una quota di minoranza della nuova compagnia, fra il 10 e il 20% dell’azionariato, al fine di conferire solidità e credibilità alla nuova azienda senza togliere quella patente di italianità cui il Governo tiene tantissimo. Non si sa ancora però chi la spunterà nell’eterna lotta fra Lufthansa e Air France; e non si può nemmeno escludere che dal cilindro salti fuori un terzo concorrente ancora nell’ombra.

Prestito-ponte all’Alitalia: una tegola pesante sugli italiani

Mentre gli “scioperi bianchi” avviati spontaneamente da piloti e assistenti di volo stanno paralizzando il traffico aereo, e mentre si attende con preoccupazione il primo sciopero effettivo dei proclamati quindici giorni da parte delle sigle autonome degli stessi lavoratori, sulla travagliatissima questione CAI-Alitalia si abbatte un’altra tegola.

Una tegola che non sorprende nessuno, peraltro, poiché era stata messa in conto ormai da settimane, ma non per questo i suoi effetti sono meno dolorosi. Si tratta della pre-annunciatissima bocciatura da parte della Corte di Giustizia di Bruxelles del cosiddetto “prestito-ponte” pari a trecento milioni di euro che lo Stato aveva fornito a settembre all’Alitalia per continuare a garantire il proprio funzionamento fino al momento del decollo della nuova compagnia.

Ma per le autorità europee il prestito costituisce un illegittimo aiuto di Stato, tale da violare la concorrenza (perché le altre compagnie europee non godono di altrettanti supporti da parte delle autorità statali), e quindi deve essere restituito al bilancio statale.