Entro il 16 dicembre prossimo, infatti, dovrebbero affluire nelle casse del ministero le risorse provenienti dai famigerati conti dormienti, ossia tutti quei depositi a risparmio e quei conti correnti bancari e postali non movimentati in alcun modo dai legittimi titolari negli ultimi dieci anni.
Le previsioni fatte a suo tempo dal ministero parlavano di cifre da capogiro, che si aggiravano ai dieci miliardi di euro.