SMS a 11 centesimi e tariffe al secondo

Ne avevamo già parlato della volontà da parte di Agcom di far ridurre le tariffe telefoniche alle varie compagnie, così come quella di far diminuire il prezzo degli sms, per arrivare a livelli delle altre nazioni della Comunità Europea.

Da noi in Italia un sms costa mediamente 15 centesimi, contro gli 11-13 del resto d’Europa, anche se a dire il vero con le varie promozioni ed offerte ad hoc un prezzo di un sms può anche calare drasticamente.

Procedura online per controversie con gestori telefonici

Grazie al decreto dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, risolvere i contenziosi con gli operatori telefonici d’ora in poi sarà molto più semplice, in quanto sarà possibile portare avanti tutte le pratiche direttamente online.

Le controversie con i gestori della telefonia saranno quindi risolte in modo molto più semplice ma soprattutto veloce, grazie alla modifica del documento di conciliazione.

Mediaset presenta ricorso contro la Sky Key

Mediaset ha presentato ricorso all’Antitrust contro la chiavetta che Sky intende introdurre sul mercato a breve, la cosiddetta Sky Key, che permetterà ai clienti Sky di usufruire dei canali del digitale terrestre usando solamente il decoder della piattaforma satellitare.

Secondo Mediaset la Sky Key andrebbe contro molte normative comunitarie in ambito di tecnologia televisiva e non solo: questa Sky Key sarebbe contraria alla normativa comunitaria e nazionale in materia di concorrenza.

TivùSat non ha bisogno di un decoder speciale

Come sappiamo ormai bene tutti il mondo della televisione in Italia sta cambiando radicalmente, infatti fra qualche anno la tv come la intendiamo ora non esisterà più, ma ci sarà solamente la televisione digitale terrestre, che a dire il vero si sta già espandendo a macchia d’olio in tutta la penisola.

Sono infatti già molte le regioni in cui il cosiddetto switch-off è stato effettuato, e dove quindi la tv classica non funziona più. Ma continuano ad emergere problemi legati ai vari decoder.

Adiconsum ha portato a termine qualche interessante test su decoder abbastanza datati, nemmeno più in commercio, scoprendo che i canali del digitale sono visibili anche con vecchi decoder, senza il bisogno di acquistarne uno super-moderno.

Sportello Adiconsum per la risoluzione dei problemi con Mediaset Premium

A quanto pare la piattaforma del digitale terrestre proposta da Mediaset non sta funzionando come previsto nei piani iniziali, infatti sono molte le lamentele e le proteste per servizi scadenti o addirittura a volte per servizi che proprio non ci sono.

Come saprete Mediaset propone Premium come risposta alla tv satellitare Sky da ormai molti mesi, sfruttando la tecnologia del digitale terrestre, e come saprete ancora meglio ormai la gente viene continuamente propinata di messaggi d’avviso a ricordare l’imminente passaggio di tutta la nostra penisola a questa tecnologia.

Dettagli sullo sciopero del canone RAI

Come sappiamo la prima puntata di Annozero ha creato non poche polemiche al punto da far mobilitare il consiglio di amministrazione RAI, l’Agcom ed il Ministro Scajola.

Non solo ma i giornali filo berlusconiani Libero e Il Giornale hanno anche deciso di indire una raccolta firme per abilire il canone Rai e organizzare uno sciopero per il pagamento della tassa. Oggi però si sono mobilitate anche le associazioni consumatori che fanno un po’ di chiarezza sul putiferio del canone RAI.

Polemiche per Annozero di Santoro

E’ appena iniziata la stagione televisiva con la reintroduzione del programma di Michele Santoro Annozero, che già sono iniziate le polemiche solo dopo la prima puntata.

Durante la prima puntata erano presenti Enrico Mentana, Maurizio Bel Pietro, Marco Travaglio, Dario Franceschini e Concita De Gregorio. La puntata si è focalizzata per quasi la totalità del tempo su Silvio Berlusconi e sul caso Tarantini che ha visto recentemente l’arresto del protagonista per il reato di detenzione di cocaina e spaccio.

Come del resto accada in tutte le puntate di Annozero, l’argomento che fa da padrone sono le vicende legate al premier: vengono enfatizzate le vicende per così dire brutte e vengono sminuite le vicende lodevoli.

Portabilità del credito e del numero di telefono

Qualche giorno fa avevamo mostrato la decisione del tar del Lazio in merito alla questione di portabilità del numero telefonico e del credito da un operatore telefonico all’altro.

Il tar aveva accolto la domanda dei gestori di portare la portabilità a 30 giorni in modo tale che in questo lasso di tempo le compagnie potevano tartassare i clienti proponendogli tariffe agevolate.

Ripristinare i 3 giorni per la portabilità del numero

Sta facendo molto discutere la decisione del Tar del Lazio che pochi mesi fa aveva accolto il ricorso di Telecom e Vodafone, in merito alla portabilità del numero di cellulare, che da 30 giorni era passato a 3, salvo poi appunto il ricorso dei due colossi telefonici.

Ovviamente le aziende del settore cercano di tutelare sé stesse portando a 30 giorni il tempo necessario per il passaggio da un operatore all’altro, perchè in quel lasso di tempo è possibile trattare con il cliente che vuole passare ad un altro operatore per convincerlo a rimanere con l’attuale.

Programmi criptati di Rai e Mediaset

Le associazioni dei consumatori sono in rivolta per via della decisione di ripristinare il servizio che pone nello stato di criptato diversi programmi della Rai e di Mediaset.

Come sappiamo, dopo gli sviluppi della legge sull’iva per i canali satellitari, Sky ha deciso di cacciare dal proprio sistema di programmazione tutti i canali Rai. Così facendo, chi è in possesso di un decoder satellitare di Sky non può vedere nessun programma Rai.

I cittadini quindi che pagano un abbonamento sottoforma di canone Rai non possono avere il privilegio di guardare i propri programmi in digitale se non solo dopo aver acquistato un nuovo decoder.

Zapatero taglia la pubblicità sulla TV pubblica

Mentre la Spagna collassa sotto una crisi finanziaria che la sta mettendo in ginocchio, Zapatero ha pensato bene di ridurre la pubblicità sulla televisione pubblica.

In Italia sarebbe impensabile una cosa del genere, anche se, dovere di cronaca, c’è da dire che Bruxelles ha dovuto ricorrere alle minacce in più occasioni per far ridurre l’eccessivo numero di spot pubblicitari e televendite nella televisione spagnola.