
L’Unione Europea insignita con il Premio Nobel per la Pace

Manca, all’appello, Roma, la Capitale delle capitali, per volere del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti che, dopo un’attenta disamina dei costi e dei ricavi, avrebbe deciso di declinare l’invito della comunità internazionale.
L’ondata di consensi ottenuta da Tino Soimi, leader populista del partito Veri Finlandesi (che propugna la separazione della propria nazione dall’Europa unita) che per primo avrebbe sostenuto come i paesi più ricchi del vecchio continente non dovrebbero salvare gli imbroglioni greci (espressione colorita ma che ben evidenzia l’esasperazione per una situazione di stallo che, dovesse rompersi l’equilibrio, potrebbe trascinare con sé almeno Portogallo, Spagna e Italia senza considerare la colossale esposizione delle banche francesi nei confronti del debito greco), è stata risoluta ed incondizionata.
Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha detto che l’Italia deve essere in grado di dimostrare di affrontare nel modo corretto le riforme di bilancio atte a restituire fiducia agli altri stati dell’Unione.